Buone notizie – qualcuna…

Qualche buona notizia ogni tanto non guasta. Lo so che sono gocce nel mare, ma qualche goccia è più sostanziosa delle altre e – se correttamente sfruttata – si può allargare fino ad abbracciare l’orizzonte. Immagini a parte, i giuristi Alberto Lucarelli e Ugo Mattei, due degli estensori dei quesiti referendari sui beni comuni, avevano scritto una lettera aperta a Nichi Vendola che, come presidente di regione, può impugnare la riforma delle lacrime e sangue presso la Corte costituzionale (la “manovra di ferragosto” presenterebbe infatti numerosi elementi di incostituzionalità). Vendola ha accettato e questo è sicuramente positivo per non far cadere nel nulla la volontà di 27 milioni di cittadini italiani che – il 12 e 13 giugno – si erano espressi contro la privatizzazione dei beni di tutti.

Ciò dettovisto che non riesco a non essere polemico – mi piacerebbe capire perché il governatore della Puglia, che nella sua risposta a Lucarelli e Mattei ha usato parole durissime nei confronti del liberismo, abbia dapprima contribuito a dividere Rifondazione (per superare certi “steccati ideologici”?) e successivamente abbia corteggiato Bersani nella “missione impossibile” di portare a sinistra il Pd, il partito che vorrebbe Montezemolo a Palazzo Chigi o, in alternativa, il banchiere Profumo.

Seconda buona notizia: le “feste laiche” del 25 aprile, 1° maggio e 2 giugno (veri simboli della Repubblica «fondata sul lavoro» e nata dall’antifascismo) non saranno più accorpate alla domenica, grazie a un emendamento del Pd. Ora non ci aspettiamo per questo che i rappresentanti del governo si decidano a partecipare alle celebrazioni (a parte la vergognosa parata militare del 2 giugno, naturalmente), ma del resto non sarebbero neppure presenze gradite. Stupirà qualcuno, ma non mi rallegra per niente il fatto che le feste patronali siano invece tuttora cancellate (a parte quella dei SS. Pietro e Paolo a Roma, tutelata dal Concordato). Da buon laico non faccio nessuna fatica a rispettare le credenze e le feste degli altri e, come ho detto altrove, trovo inconcepibile che si pretenda di sottomettere l’umano – nei suoi molteplici aspetti – alle “esigenze” del mercato, di Confindustria o di un marchionne qualunque. Ci dicono che troppe feste rallentano l’economia: davvero pretendono che crediamo alla favola che una manciata di giorni liberi l’anno costituisca un serio ostacolo al (LORO) modello di sviluppo?

Terza buona notizia: martedì si sciopera e sembra che molti lavoratori iscritti alla Cisl e alla Uil intendano partecipare, nonostante la contrarietà dei loro sindacati. Potrebbe essere un segnale, oltre che al governo, anche alle organizzazioni sindacali complici di Confindustria…

La quarta buona notizia, volendola considerare buona, è infine che il governo – pericoloso e probabilmente destinato a rimanere in carica ancora per un po’, per quanto qualunque altro esecutivo farebbe meno danni – sta completando in tutte le sedi il proprio sputtanamento. A livello internazionale, il credito di Berlusconi – se mai c’è stato – si è esaurito da un pezzo: persino nell’ottica della Banca centrale europea e agli occhi dei custodi dell’ortodossia liberista la “manovra di ferragosto” (che io critico per ben altre ragioni) appare palesemente inadeguata. In Italia assistiamo invece all’altro fronte, quello dei reati comuni e del marcio che circonda la vita privata-ma-non-solo del premier, ricattato da faccendieri, impegnato nei festini, come i nobili a Versailles prima del 14 luglio, colto dalle intercettazioni nella piatta volgarità del suo stesso linguaggio. Nonostante clientele e mafie, è molto difficile che la nuova consacrazione dell’eterno candidato premier del centrodestra annunciata dal segretario (sic) del Pdl, Angelino Alfano, riporti il vecchio che non molla (brutta antitesi del nuovo che avanza) alla Presidenza del Consiglio. E se non siete convinti di quanto sto dicendo, potete almeno riderci sopra, con un eccezionale Robecchi!

Questa voce è stata pubblicata in Orwell (fascismi, sessismi, controllo, censura), Piazzetta della cittadinanza attiva, Politica e contrassegnata con , , , , , , , , , , , , , , , , . Contrassegna il permalink.