Mi sembra, pur senza avere il tempo, oggi, di approfondire, che fare memoria degli orrori dell’umanità sia giusto nei confronti delle vittime e utile – come ogni fatto storico – per analizzare il presente.
La Shoah, apice assoluto della crudeltà eretta a sistema, è al tempo stesso un laboratorio che permette di studiare la natura umana e il funzionamento delle società; un’occasione per capire, in altre parole, quanto ci accade attorno, forse per intervenire.
Della Shoah ho scritto sul blog in molte occasioni e presto tronerò a farlo. Vorrei oggi “celebrare” online la Giornata della Memoria proponendo un accostamento irrituale e forse, per alcuni, ofensivo. Mi riferisco all’accordo imposto dalla Fiat di Marchionne agli operai di Mirafiori, come già a quelli di Pomigliano e, in prospettiva, all’intera forza-lavoro italiana. Un accordo che impone la rinuncia “volontaria” a diritti fondamentali conquistati dai lavoratori in decenni di lotte e fino a questo momento dati per assodati.
Accostare le pretese di Marchionne all’opera di sterminio di milioni di persone da parte di un sistema di potere totalitario e razzista potrà sembrare arbitrario. Chi scrive, del resto, non ha la stessa idea di Marchionne e di Hitler. È un fatto, tuttavia, che tutti i regimi, politici ed economici, che mirano a costruire il cittadino in base alle esigenze di pochi devono per forza scontrarsi con i diritti delle persone per poter perseguire le proprie finalità.
Il diritto è uno scoglio che chiunque ponga il proprio interesse al di sopra della vita e della felicità dei cittadini dovrà aggirare, pena l’insuccesso. Il liberismo, come già il nazismo e il fascismo, ha interesse ad abbattere il costo della forza-lavoro e a creare il consenso. Se da un lato abbiamo il Lager e la distruzione violenta delle possibilità di conflitto verticale, oltre all’intruppamento della popolazione in organizzazioni paramilitari, dall’altra parte abbiamo il ricatto e la perdita di diritti acquisiti, l’esclusione delle sigle sindacali non accondiscendenti verso la proprietà dell’azienda, la costruzione del cittadino-consumatore disposto a barattare diritti in cambio di prodotti.
Marchionne non è Hitler, ma credo che l’imposizione di un modello assoluto pensato da altri, nonché della rinuncia a una parte (o alla totalità) dei propri diritti siano elementi capaci di legare il passato e il presente in una sorta di vertigine negatrice di quella «libertà» oggi sulla bocca di tutti.
Per questo invito a celebrare la memoria di ciò che accadde allora anche attraverso l’impegno concreto nei confronti dell’oggi, a partire dallo sciopero generale dei metalmeccanici indetto dalla Fiom per domani, 28 gennaio. Uno sciopero che non dovrà essere limitato alla sola categoria, ma ricevere da tutt@ noi la solidarietà più ampia possibile.
Quello che segue è l’appello del Comitato 16 ottobre, attivo nella mia città, a partecipare allo sciopero della Fiom.
Partecipiamo allo sciopero della FIOM!
di Francesco Lucat, per il Comitato 16 ottobre
In appoggio allo sciopero generale dei metalmeccanici proclamato dalla FIOM CGIL contro la pratica degli accordi separati ed i ricatti della FIAT, il «Comitato valdostano
16 ottobre – io sto con la FIOM», aderisce al presidio indetto per domani, 28 gennaio, in
piazza Chanoux dalle 9 alle 12.
Nel pomeriggio, a partire dalle 14, il comitato prosegue il presidio in appoggio allo
sciopero in Place des Franchises.
Il Comitato 16 ottobre invita tutte/i le/i cittadine/i a manifestare il proprio appoggio
alla FIOM, in difesa della democrazia e dei diritti costituzionali fondamentali.
>>> La vignetta di questo articolo è del mio amico Ronnie Bonomelli, che ringrazio. Invito naturalmente a diffonderla, attraverso il web e anche la carta stampata. Per ingrandirla basta cliccarci sopra.
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