Ricevo da Movimento antilega e ripubblico. I revisionismi oltraggiano la memoria di chi è morto, chi ha sofferto, chi s’è visto rovinare la vita da gente che, al di là di ogni altra considerazione, non aveva alcun diritto di farlo.
Normalmente il “buon” revisionista reagisce a queste parole negando. Oppure contrapponendo ai crimini del nazifascismo quelli di Stalin o dell’Urss, o le immancabili foibe.
Normalmente mi adopero per cercare di convincere il “buon” revisionista dei suoi torti, ma è fiato sprecato. Se non siamo neppure d’accordo su ciò che è successo, come si fa a parlare? Di che stiamo parlando? Mancano premesse comuni intorno alle quali dialogare.
Quanto segue sarà dunque rivolto alla società civile, perché non perda o fortifichi i propri “anticorpi“, quelli che dovrebbero difenderci dall’autoritarismo e dal razzismo.
Perché quando si vogliono presentare nazisti e fascisti come «vittime» dell’antifascismo e dei partigiani, la misura è decisamente colma, ma non è detto che tutti se ne accorgano.
Infine, non pare un caso che certe “riabilitazioni”, certe “equiparazioni” vadano di moda oggi, con la peggior destra di sempre al governo…
Di seguito il testo Nazisti!!!, scritto dal Movimento antilega, che condanna la richiesta dei leghisti modenesi di una stele in commemorazione delle “vittime” nazifasciste.
Chi combatté dalla parte dell’orrore e della sopraffazione non merita targhe.
Nazisti!!!
di Movimento antilega
I leghisti si confermano per quello che sono: fascisti e nazistoidi. Dietro la camicia verde batte con forza il cuore nero come Borghezio aveva con molta chiarezza spiegato ai camerati francesi. In un periodo di pieno revisionismo, dove la memoria dei martiri del fascismo e del nazismo è spesso offesa anche da chi dovrebbe difenderla i leghisti modenesi non trovano di meglio che proporre una stele in memoria delle “vittime nazifasciste”.
Impegnati a salvare papponi, mafiosi e bancarottieri i seguaci di Bossi si cimentano nell’ardua impresa che non era riuscita nemmeno ai fascisti più nostalgici. Al loro confronto il vecchio Giorgio Almirante sembra un pavido Doroteo balbettante e i ragazzotti di “Casa Pound” dei timidi Boy scout alle prese con adolescenziali pulsioni.
Ma bisogna riconoscere ai leghisti la particolare capacità di confondere “mafiosi” con “generosi amici” e quindi i “carnefici” con gli “eroi”.
Noi che la memoria la teniamo stretta nei nostri cuori, noi che non lasceremo offendere i morti della nostra resistenza seguiremo questa squallida vicenda e non permetteremo che sia compiuto questo oltraggio alla nostra storia.