Giustizia e diritti, non eserciti

 Aosta, piazza Chanoux con le bandiere delle delegazioni

 A un giorno
dalla chiusura dei Giochi militari mondiali di sport invernali (Valle d’Aosta, 20-25 marzo), pubblico un commento dell’amico Giancarlo Rosso, membro della sezione valdostana del Movimento Internazionale per la Riconciliazione (Mir).
 Gli esercitiè il messaggio – non sono costruttori di pace e solo la politica (concetto diverso dal teatrino indecente osservabile ogni giorno nei nostri telegiornali, ndr) può portare a una «pace vera e duratura, fondata sulla giustizia e sul rispetto dei diritti umani».
 
 Il commento:
 
 Ospitare una manifestazione sportiva internazionale può sicuramente rappresentare, per la nostra Regione, un’opportunità pubblicitaria di portata mondiale.
 È, viceversa, discutibile quale manifestazione sia corretto e dignitoso sponsorizzare.
 Nel caso dei Giochi Mondiali Militari ritengo ci siano almeno tre punti da evidenziare.
 Si deve ritenere sia giusto e meritevole, per una regione democratica e sostenitrice dei diritti umani, ospitare in un clima a-critico e di festa eserciti provenienti da Paesi dittatoriali che violano quotidianamente i diritti umani, civili e sociali come pure quelli delle minoranze etniche come l’Iran (si vedano le repressioni interne) o la Cina (si veda l’occupazione e la repressione nel Tibet peraltro condannata dall’Assemblea delle Nazioni Unite)?
 Perché cercare di legittimare gli eserciti, i quali sono storicamente fautori di guerre e di distruzione, rendendoli “buoni e pacifici” agli occhi dell’opinione pubblica attraverso etichette fuorvianti quali “portatori di pace”? Occorre fare chiarezza: la pace vera e duratura, fondata sulla giustizia e sul rispetto dei diritti umani, non è mai stata conseguita dagli eserciti ma dalla Politica. Laddove la Politica è inconsistente o fallisce, la parola passa alle armi che non portano la pace ma al massimo a una tregua. È d’altro canto dimostrato che lo stesso peace-keeping (mantenimento della pace) risulta efficace solo se fondato su solidi accordi politici…
 Infine, a fronte di un milione e trecentomila euro spesi per la manifestazione, sarebbe responsabile da parte dei politici che l’hanno fortemente voluta, dare un rendiconto all’opinione pubblica dei costi-benefici derivanti dall’evento para-bellico.
 
 Cordiali saluti.
 
 Giancarlo Rosso
 Movimento Internazionale per la Riconciliazione – Sezione Valle d’Aosta


 
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 La foto ritrae piazza Chanoux ad Aosta con le bandiere delle delegazioni dei Giochi militari

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