Dal 1° al 3 febbraio si svolgerà in Valle d’Aosta il raduno del cast dell’Isola dei Famosi, noto programma culturale
della TV di Stato. Perché culturale dev’essere un programma che l’amministrazione regionale ha
deciso di finanziare con 45mila euro di soldi pubblici.
Certo, dividendo i 45mila per il numero degli abitanti della Valle, si
tratta di pochi centesimi a testa, ma perché dividere la cifra? In fin dei
conti sono 45mila euro che potrebbero essere destinati ad altro.
Chi, come me, non fosse contento di quest’uso del denaro pubblico, potrebbe iscriversi all’apposito gruppo di Facebook. Ma un’e-mail all’assessore competente [a.marguerettaz(at)regione.vda.it] sarebbe certo meglio…
Segue il testo della mia.
Gentile assessore,
45mila euro non sono poi una gran cifra, se si tratta della promozione turistica della Valle ed è certo significativo il ritorno d’immagine che può derivare da una spesa così esigua attraverso il mezzo televisivo. Ma 45mila euro per l’«Isola dei Famosi» sono uno schiaffo in faccia a tante persone che faticano a sbarcare il lunario, soprattutto in questo periodo di crisi economica. La pubblicità non è tutto, assessore: chi ha responsabilità istituzionali non può sottrarsi all’obbligo morale di valutare il valore culturale, civico, sociale di qualsiasi ente o iniziativa che intenda sovvenzionare con fondi pubblici. Non mi sembra che il caso specifico soddisfi le condizioni auspicabili e ritengo che neppure il ritorno d’immagine ipotizzabile sarebbe particolarmente lusinghiero per la nostra regione, al punto che mi sento di porre all’amministrazione pubblica la seguente domanda: qual è, in definitiva, l’idea di Valle d’Aosta che avete in mente?
Mario Badino
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