Il prossimo 5 dicembre
sarà – con la manifestazione di Roma e in tutta Italia – il No-B Day.
«B» (era il caso di dirlo?) è Berlusconi, l’uomo che ha appena
privatizzato l’acqua, quello che è sulla buona strada per riportare il
nucleare nel Paese dello scandalo rifiuti, lo statista che qualche anno
fa ha mostrato come biglietto da visita le botte di Genova ed esibisce
ancor oggi un immutato senso dello Stato, inteso come proprietà
personale, sua e al limite di qualche amico, da plasmare a seconda
degli interessi di bottega.
Del resto parliamo di uno che, come recita la splendida canzone bocca mafiosa (che invito a riascoltare e a cantare nelle piazze il 5 dicembre), è entrato in politica «per scampare alla prigione», fatto che anche il diretto interessato ha più volte ammesso.
Liberarsi di lui è l’unica speranza
per un Paese ormai allo sbando, cosa che in tanti abbiamo capito da un
pezzo (eccezion fatta, temo, per le anime belle del Pd, che forse hanno
paura di dover spiegare in che cosa il loro programma politico
differisca da quello del "Popolo" della Libertà).
Quello che segue è il testo dell’appello
che istituisce il No-B Day. Non sarà una manifestazione di questo tipo
a far cadere Berlusconi ma, in un presente così spaventoso, non
possiamo lasciare nulla d’intentato. Negli ultimi tempi, per di più, Berlusconi è
alle prese con tantissimi grattacapi; creargliene un altro male di
sicuro non fa. Se poi le "opposizioni" si accorgessero che il loro ruolo non dovrebbe essere quello di accarezzare il governo…
Il testo dell’appello
A noi
non interessa cosa accade se si dimette Berlusconi e riteniamo che il
finto "Fair Play" di alcuni settori dell’opposizione costituisca un
atto di omissione di soccorso alla nostra democrazia del quale
risponderanno, eventualmente, davanti agli elettori. Quello che
sappiamo è che Berlusconi costituisce una gravissima anomalia nel
quadro delle democrazie occidentali – come ribadito in questi giorni
dalla stampa estera ce definisce la nostra "una dittatura" – e che lì
non dovrebbe starci, anzi lì non sarebbe nemmeno dovuto arrivarci: cosa
che peraltro sa benissimo anche lui e infatti forza leggi e
Costituzione come nel caso dell’ex Lodo Alfano e si appresta a compiere
una ulteriore stretta autoritaria come dimostrano i suoi ultimi
proclami di Benevento. Non possiamo più rimanere inerti di fronte alle
iniziative di un uomo che tiene il Paese in ostaggio da oltre 15 anni e
la cui concezione proprietaria dello Stato lo rende ostile verso ogni
forma di libera espressione come testimoniano gli attacchi selvaggi
alla stampa libera, alla satira, alla Rete degli ultimi mesi. Non
possiamo più rimanere inerti di fronte alla spregiudicatezza di un uomo
su cui gravano le pesanti ombre di un recente passato legato alla
ferocia mafiosa, dei suoi rapporti con mafiosi del calibro di Vittorio
Mangano o di condannati per concorso esterno in associazione mafiosa
come Marcello Dell’Utri.
Deve dimettersi e difendersi, come ogni cittadino, davanti ai Tribunali della Repubblica per le accuse che gli vengono rivolte.
COMITATO ‘NO BERLUSCONI DAY’
Primi firmatari: Stato
Laico, Marisa Corazzol, San Precario* (blogger), Franca Corradini
(blogger), Tony Troja (blogger e musicista), Giuseppe Grisorio (blogger
e precario pa), Elisabetta Simonti (precaria scuola), Massimo Zesi
(blogger), Franco Lai* (blogger), Riccardo Lenzi (blogger), Donald
Mezmeric, Giovanna De Simone, Rosario Rammaro, Michele Ognibene, Maria
Grassi, Francesco Tasso, Valentina Turri, Silvia dello Russo, Massimo
Clike (blogger), Matteo Marchesotti (blogger), Pierpaolo Pedicini
(blogger), Francesca Mascaro, Paolo Palmacci (blogger).
Per sapere di più circa l’iniziativa, consulta il sito No Berlusconi Day o guarda l’evento su Facebook.
E-mail: comunicazione.noberlusconiday @ gmail.com
Sull’evento ha scritto Norma Rangeri, sul manifesto
del 20 novembre, che «quella del 5 dicembre sarà una manifestazione
inedita». Nata in rete, attraverso Facebook, «ha saputo contenere la
voglia di alcuni di metterci il cappello» e costituirebbe un tentativo
di costruire, utilizzando internet, quella «rappresentanza» che
«soggetti sociali» diversi fra loro sentono di avere perduta. «I
lavoratori di Eutelia con studenti, precari, giuristi, immigrati e
artisti saliranno sul palco e mostreranno, insieme, legati come i nodi
di una rete, forme di autorganizzazione divise e sommerse, escluse dal
gioco del potere e della sua rappresentazione pubblica». «Con la
manifestazione del 5 dicembre», conclude Rangeri, «le connessioni
virtuali possono diventare reali».
Glocal: Dalle mie parti il No-B Day prevede un presidio dalle 16 alle 19 ad Aosta, in Place des Franchises, a cura di Rifondazione Comunista e Italia dei Valori.