Quando muore un italiano a Kabul bisogna piangere e osservare
il consueto minuto di silenzio. Io rispetto la vita dei “nostri” soldati in
Afghanistan, come anche il dolore delle famiglie, e ho davanti agli occhi quel
bambino con il basco rosso in testa che aspetta il padre all’aeroporto. Ma
queste tragedie “casalinghe” non possono cancellare dagli schermi e dai cuori
le altre vittime, quelle che mietono, tutti i giorni, le bombe della coalizione
di cui l’Italia fa parte. Bombe che cadono dal cielo attraverso azioni
ufficialmente mirate, chirurgiche, che si rivelano, nei fatti, inevitabilmente
mortali per le tante «vittime collaterali».
L’Italia «ripudia la guerra», dice
la Costituzione. Ma il presidente Napolitano difende la “nostra” missione in
Afghanistan e il governo, ne ho già parlato altrove, prevede di acquistare 131 caccia bombardieri F-35 (strumenti
offensivi e, di conseguenza, in contrasto con il dettato costituzionale) per
la modica cifra di 16 miliardi di euro. Sarebbe più logico (e lungimirante) destinare
tali fondi alla scuola, alla ricerca, alla sanità, alla conservazione del
territorio e dei beni storici e architettonici. Sarebbe più logico utilizzare
tali fondi per migliorare la qualità di vita dei cittadini, per investire
nell’energia pulita. Anche perché comprare armi significa mettersi nella
condizione, prima o dopo, di doverle usare.
Il governo tenta di giustificare
la propria scelta presentando la spesa come un “affare” per l’Italia, che
parteciperà alla costruzione del velivolo e, più precisamente, all’assemblaggio
delle ali, con le proprie industrie. Si utilizzeranno insomma soldi pubblici per
garantire commesse a soggetti privati, procurando in tutto appena un migliaio
di nuovi posti di lavoro, tra stabilimento e indotto.
Contro questa decisione è nata a
Novara (i caccia dovrebbero essere assemblati nella vicina Cameri) un’Assemblea
permanente No F-35, che si batte contro gli interessi dei beneficiari di questa
grande truffa ai danni dei cittadini.
Giovedì 1° ottobre, il movimento
contro i cacciabombardieri terrà un presidio a Novara, in piazza Puccini (a
lato del teatro Coccia) dalle ore 18 alle ore 23. L’obiettivo è quello di
contestare le celebrazioni per i cent’anni dell’aeroporto militare di Cameri, ribadendo
in tal modo i principi del pacifismo e del diritto della cittadinanza a
partecipare a tutte le scelte di gestione del proprio territorio.
Pubblico
(volentieri) l’appello, nella speranza di contribuire ad aumentare, anche solo
di un’unica persona, il numero dei partecipanti.
Cento anni sono anche troppi
di Assemblea permanente No F-35
– CHIUDIAMO LA BASE MILITARE DI CAMERI
– CHIUDIAMO LA CASERMA BABINI DI
BELLINZAGO
– Due centri di tecnologia
avanzata in interventi militari per le missioni di guerra (Afghanistan).
Denunciamo la falsità della
propaganda di regime sulle ricadute economiche e occupazionali nel territorio
novarese. Pochi posti di lavoro in cambio di morte e distruzione.
Basta con il progetto del
cacciabombardiere F 35 che sottrae dalle tasche degli italiani 16 miliardi di
euro per future guerre di aggressione.
Responsabili di questo piano
criminale sono stati i precedenti governi di centrosinistra e l’attuale governo
Berlusconi.
Chiediamo che sui territori delle
due basi militari siano costruite una centrale fotovoltaica (la pista di
Cameri), e alla Babini il centro per la produzione dei manufatti (pannelli
solari) per la messa in funzione e controllo dell’impianto.
Solo liberando i centri di
produzione di guerra scaturirà un percorso di pace, di produzione di energia a
basso costo salvaguardando l’ambiente migliorando le condizioni di vita della
popolazione e del territorio circostante.
Queste sì sono le ricadute
positive che auspichiamo.
Giovedì 1° ottobre 2009 a Novara
Presidio in piazza Puccini
(a lato
teatro del teatro Coccia)
a partire dalle ore 18, fino alle ore 23.
Nel giorno in cui la banda musicale dell’Aeronautica Militare
terrà un concerto sinfonico al teatro Coccia, incluso in un fitto programma per
le celebrazioni del Centenario dell’aeroporto militare di Cameri, con
l’esibizione finale domenica 4 ottobre, all’aeroporto militare, dei
CACCIABOMBARDIERI della morte TORNADO e EUROFIGHER.
– BASTA GUERRA
– NO ALLA FABBRICA DELLA MORTE
– NO F-35
Assemblea Permanente No F-35
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