Presidio Permanente – Proiettile recapitato a Cinzia Bottene

 Ricevo e inoltro.

 RESOCONTO CONFERENZA STAMPA PROIETTILE RECAPITATO A CINZIA BOTTENE: «NON CI FAREMO INTIMIDIRE»

 «Non ci faremo intimidire»: è questo, in poche parole, il riassunto della conferenza stampa con la quale, quest'oggi, il Presidio Permanente ha commentato quanto avvenuto ieri, con il ricevimento di un proiettile in busta chiusa indirizzato a Cinzia Bottene.
 Cinzia Bottene a Roma, in occasione del No War No Bush Day«Da mesi ci battiamo contro la violenza generata dalla guerra e dalle basi militari – ha commentato Cinzia Bottene, che quest'oggi si è recata in Questura per formalizzare la denuncia – e gesti di questo tipo non ci faranno cambiare idea»; «chi colpisce Cinzia – ha subito aggiunto Francesco Pavin – colpisce ognuno di noi; ma avvenimenti di questo genere non fermeranno la nostra mobilitazione».
 Il proiettile, calibro 7.65, è stato recapitato ieri ad una delle figure più rappresentative del movimento vicentino che si batte contro la costruzione di una nuova base militare statunitense nella città berica; un'intimidazione, dunque, contro coloro che da mesi sono impegnati nella difesa del proprio territorio e della propria città dalla voracità della guerra. «E' chiaro – hanno detto Cinzia e gli altri presidianti – che questo proiettile è indirizzato a tutto il Presidio Permanente, che da mesi conduce una mobilitazione trasparente e alla luce del sole per impedire l'ulteriore militarizzazione di Vicenza». Un avvenimento grave anche secondo Germano Raniero, che ha ricordato come «spesso, contro i movimenti, vengano utilizzate queste forme di
intimidazione».
 «Anche in Val Susa – ha sottolineato Francesco Pavin – in questi giorni sono stati recapitati proiettili indirizzati ad alcuni rappresentanti del movimento No Tav; è chiaro, dunque, che ad essere sotto attacco sono i movimenti collettivi che, negli ultimi mesi, hanno saputo mettere in discussione scelte imposte dall'alto che vanno contro le comunità locali; ora ci aspettiamo – ha
proseguito Pavin – non solo una ferma condanna da parte di tutti, ma anche l'attivazione dei Parlamentari che si oppongono al Dal Molin perché facciano un esposto urgente al Ministro degli Interni».
 Cinzia ha raccontato di essere preoccupata, ma non certo demotivata; ed attorno alla rappresentante del Presidio si è già tesa la rete di solidarietà, in primo luogo delle donne: «questo inaccettabile episodio – hanno commentato Ersilia, Nora e Antonella – non farà che rafforzare ulteriormente la solidarietà che da sempre c'è tra noi.» «Non coglieremo – ha proseguito Nora
Rodriguez – queste provocazioni. Noi, nelle nostre iniziative, abbiamo sempre lavorato sul simbolico, dall'occupazione della Basilica palladiana a quella dell'aeroporto Dal Molin; ma quanto avvenuto ieri non ha nulla di simbolico, e noi continueremo a resistere alla costruzione della nuova base così come a questi linguaggi militari che non ci appartengono e non fanno parte della
nostra cultura».
 Nel frattempo sono già numerosi gli attestati di solidarietà giunti al Presidio da tutta Italia; e, a tal proposito, verrà dedicato uno spazio sui siti internet del movimento vicentino.
 L'incontro con i giornalisti si è concluso ricordando i prossimi avvenimenti, a partire da sabato 14 luglio quando il presidio ospiterà un incontro nazionale in cui si parlerà delle forme di blocco dei cantieri; «le nostre armi saranno la determinazione e la creatività, noi per esprimerci non abbiamo certo bisogno dei proiettili», hanno concluso i presidianti. L'incontro avrà inizio alle ore 14.00.
 
 Presidio Permanente, Vicenza, 10 luglio 2007

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