Arriviamo a Praga di sera e il ceco mi sembra una lingua incomprensibile. L’aeroporto è molto più moderno di quel che mi aspettavo. Autobus più metropolitana più piedi e siamo all’albergo, anzi al botel, un piccolo traghetto ormeggiato lungo la Moldava e fissato alla terraferma. Nel corpo della nave è stato ricavato un hotel. Purtroppo ci tocca una stanza con vista sulla strada.
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