AICRAM GRANPARADISO ESTATE – PRIMA EDIZIONE

 Il paese visto attraverso gli steliAttenzione, ci siamo! A distanza di poco più di un mese dalla IV edizione della Marcia Granparadiso estate, ecco che ci riprovo: propongo la prima edizione dell’omonima Aicram. Che cos’è? Leggete il nome da destra a sinistra e capirete che si tratta… della Marcia al contrario! La partenza sarà domenica prossima, 19 agosto 2007, alle 9.30, nei prati di Sant’Orso a Cogne (solito posto, vicino al parco giochi). Ma, invece di lanciarci verso la Valnontey, cominceremo con il giro trionfale del prato (sorrisi, braccia al cielo, ecc), per poi raggiungere il torrente e… stroncarci le gambe salendo a Les Ors (600 m di dislivello).
 Alla partenza (se qualche volenteroso sarà presente) saranno distribuiti mappa e itinerario della Marcia Granparadiso estate, che bisognerà avere l’accortezza… di leggere partendo dalla fine!
 Per chi non vuol sbagliarsi, scrivo di seguito l’itinerario di questa prima Aicram. Intanto, però, una precisazione: lo spirito di questa nuova competizione è assolutamente il medesimo della Marcia che si è tenuta a luglio (confronta qui): una sfida con se stessi, nella quale non c’è bisogno di tutti gli orpelli delle gare ufficiali (iscrizioni, pettorali, ecc). Ci si trova nel posto e all’ora indicati e si parte; cronometraggio dei tempi e rispetto dell’itinerario sono delegati alla sportività dei partecipanti.
 L’Aicram, se possibile, è ancor meno organizzata della Marcia: salvo questo articolo, due chiacchiere con amici e una decina di mail, non è stata fatta pubblicità (niente locandine, stavolta, né comunicati stampa). Il regolamento è lo stesso della Marcia (vedi), perché è vietato correre (ecc, ecc), ma questa volta non sono previsti premi (non c’è l’obbligo per il primo arrivato di comprarsi la coppa). Una volta di più, si tratta del semplice fatto di riappropriarsi del proprio tempo, mettersi gli scarponi e… partire.
 Inoltre, visto che una cazzata la devo sempre dire, potrebbe essere un invito alla riscoperta di un sano nomadismo…
 

 AICRAM GRANPARADISO estate – Prima edizione – Cogne, 19 agosto 2007
 
 ITINERARIO DELLA GARA
 (l’ordine dei numeri tra parentesi quadre può sembrare stano, ma si riferisce ai punti segnati nella cartina della Marcia)
 

 PARTENZA [1]
 Si parte dai prati di Sant’Orso (Cogne, 1534 m), in prossimità del campo giochi. Ci si avvia in direzione del torrente.
 
 ROCCIA CON LA CROCE [19]
 Verso la fine del prato, si incontra un bivio sulla sinistra, in coincidenza di una roccia con una croce di legno. Si prende il sentiero che conduce alla parte alta del prato, verso l’Hotel Bellevue. Si compie il giro trionfale (la Marcia è a rovescio), scendendo verso il campo giochi.
 
 BUTHIER [18]
 Si riprende la marcia verso il torrente Buthier, raggiunto il quale si prende il sentiero per Les Ors Dessus (segnavia n. 25 A).
 
 BAITE DI LES ORS DESSUS [17]
Giunti alle baite di Les Ors Dessus, si prosegue lungo il sentiero per Cretaz (segnavia n. 25) e si ridiscende a valle.
 
 CRETAZ – BIVIO PER EPINEL [16]
 Arrivati a Cretaz (1495 m), si svolta a sinistra, lungo la pista di fondo, scendendo verso Epinel (segnavia n. 23).
 
 EPINEL [15]
 Raggiunta Epinel (1470 m), si attraversa il torrente, in prossimità del campo sportivo. Si sale nella parte alta del paese, da dove si imbocca il sentiero per Gimillan (segnavia n. 23).
 
 GIMILLAN, RIPETITORE TELEVISIVO [14]
 Raggiunta Gimillan (1788 m) all’altezza del ripetitore televisivo, si attraversa il paese fino al parcheggio situato a valle dell’abitato e si prende il sentiero per Cogne (segnavia n. 6).
 
 BIVIO DI MOLINE [13]
 Al bivio di Moline si imbocca la pedonale per Lillaz (segnavia n. 23). Si raggiunge il ponte di Champlong.
 
 PONTE DI CHAMPLONG [12]
 All’altezza del piccolo abitato di Champlong, si attraversa un ponte e si prosegue verso Lillaz, costeggiando la strada regionale lungo il marciapiede.
 
 LILLAZ [11]
 Si giunge al grande parcheggio di Lillaz (m. 1617).  Senza entrare nel paese (e mantenendosi dunque sulla destra orografica del fiume) si imbocca il sentiero per le cascate.
 
 PONTE SOPRA LE CASCATE [10]
 Si raggiunge il ponte sopra le cascate (1709 m) e si ridiscende dalla parte opposta, sulla sinistra orografica del torrente.
 
 BIVIO PER LA VALLEILLE [9]
 Durante la discesa, s’incontra sulla sinistra un piccolo sentiero che porta verso la Valleille (segnavia n. 14) e lo si imbocca.
 
 PONTICELLO [8]
 Ci si addentra nella Valleille, fino ad attraversare un corso d’acqua su un ponticello. Giunti sulla riva sinistra del fiume, si prosegue verso monte fino a raggiungere un grande masso erratico, attorno al quale si gira per ritornare a valle (segnavia n. 15 o 23).
 
 BIVIO PER SYLVENOIRE [7]
 Si scende verso valle e si prende il sentiero per Sylvenoire (segnavia n. 23).
 
 VERSO LA VALNONTEY [6]
 Superata Sylvenoire, si prosegue verso la Valnontey (segnavia n. 23). Giunti in prossimità dell’abitato (1667 m), si prosegue per le baite di Valmiana (o Vermiana) [5], tenendosi sulla destra orografica del fiume (segnavia n. 22).
 
 BAITE DI VALMIANA [5]
 Giunti a Valmiana (1731 m), si torna indietro verso Valnontey, mantenendosi questa volta sulla sinistra orografica del torrente. Il primo tratto, però, è in comune con l’andata, ma giunti a un ponte [4] si attraversa il fiume.
 
 VALNONTEY [3]
 Da Valnontey si prosegue in direzione Cogne, restando sulla sinistra orografica del torrente. Invece di scendere lungo la pista di fondo, si imbocca un sentiero sulla sinistra (segnavia n. 24 A), che conduce a un piccolo pianoro, vicino alla baita di Baben (1741 m). Superato il pianoro, si scende verso Cogne (ancora segnavia n. 24 A).
 
 PISTA DI FONDO [2]
 Alla fine del sentiero marcato con il segnavia n. 24 A, si raggiunge la pista di fondo (segnavia n. 23). Si volta a sinistra verso valle e si raggiunge il ponte sul Buthier [18], in prossimità del bar La Sapinière. Si oltrepassa il ponte e si attraversano i prati di Sant’Orso.
 
 ARRIVO [1]
 L’arrivo, come la partenza, è situato a ridosso del campo giochi.

Pubblicato in Marcia Granparadiso estate | Commenti disabilitati su AICRAM GRANPARADISO ESTATE – PRIMA EDIZIONE

PERICOLO PIENE IMPROVVISE

 

 Il rischio è debordare, tracimare, passare quel certo limite che…
 
Ma cominciamo dal principio, dall’infanzia, dagli insegnamenti che i genitori prodigano ai bambini. Roba tipo “Non esagerare”, “Ricorda che non ci sei soltanto tu”, o anche “Non metterti al centro dell’attenzione”.
 
Così, mentre il fanciullo testa le proprie capacità, al tempo stesso apprende un poco di modestia, impara che esistono anche gli altri. Poi il bimbo cresce, inizia a andare a scuola, apprende cose che gli serviranno, così lo assale la vertigine, pensa di sapere tutto, chiede al genitore di prestargli una piccola somma, per avviare un’impresa.
 
E il genitore, nuovamente, si prodiga in consigli: “Devi cominciare dalla gavetta”, gli dice (dimenticando, forse, talvolta di spiegargli che cosa sia questa gavetta di cui parla). “Non correre troppo”, gli dice; o anche: “Non fare il passo più lungo della gamba”.
 
Così il bambino impara che per conseguire un obiettivo non basta aver studiato, escogitare un’idea, o anche “volere, volere, fortissimamente volere”. Ci vuole pazienza, dedizione e, ciò che più importa, un poco d’umiltà.
 
Insomma, per dirla con l’ennesima frase fatta, la strada è in salita, inevitabilmente.
 
Però può darsi che il bambino ascolti qualche altro insegnamento. Che trovi nei consigli della società (solitamente in quelli per gli acquisti, ndA) lo spunto giusto per una scorciatoia. Allora partirà dall’alto, fonderà un partito senza radici di cui non si sentiva la mancanza, s’inventerà un prodotto di cui non c’era l’esigenza, promuoverà se stesso su tutti i canali, pubblici e privati.
 
E finalmente accederà a Mediobanca, a Montecitorio, alla Borsa di Wall Street… Gli amici diranno che avrà fatto carriera. Potrà pagarsi la compagnia di un paio di accompagnatrici e dichiarare ai giornali cose piene di spirito come: “Io non ho fatto altro che andare a cena con un amico che mi ha presentato la ragazza che, siccome era tardi, è venuta a letto con me”. E queste dichiarazioni non lo additeranno al pubblico ludibrio (qualunque cosa esso sia), anzi, lo imporranno all’attenzione di tutti come un uomo di spirito.
 
Non so se veramente siano i consigli dei media o se dipenda da carenze educative in età infantile, ma il rischio di straripare è oggi più che mai in agguato. Il rischio di debordare, tracimare – dicevo all’inizio – passare quel limite che c’impedisce di tornare indietro: perdere il contatto con le persone reali, o con la realtà tout court.
 
È quanto sta avvenendo in Parlamento (ma non solo), dove forse il rischio di esagerare non è più soltanto un rischio, ma un triste leit-motiv che si ripercuote in mille eco contrapposte tra le pareti e i banchi dell’aula, scavando giorno dopo giorno il fossato tra chi conta qualcosa e il resto della società. E, naturalmente, i megalomani, quelli che vogliono andare continuamente oltre quel limite che forse un po’ di buon gusto basterebbe ad imporre, sono i… moderati! Tutti gli altri, pericolosi estremisti.
 
Bah!
 
C’è il pericolo che le piene improvvise (piene dolorose) finiscano per saturare il nostro grado di sopportazione…


 Piccolo esercizio: quanto scritto qui sopra è molto generico. A quanti articoli del giornale di oggi sapresti associarlo?

Pubblicato in Politica | Commenti disabilitati su PERICOLO PIENE IMPROVVISE

Sylvenoire… dopo la Fest!

 Sylvenoire Fest: I tavoli iniziano a riempirsi
 Missione parzialmente compiuta. Su tre sere, almeno una l’ho presa. Festa della birra nel bosco di Sylvenoire, grigliata (molto buona), persone, parole, casino, musica, luce che scende pian piano e naturalmente la birra. A posteriori mi hanno assicurato che ne ho bevuti quattro boccali da un litro: avevo sperato di essermi fermato a tre… Però è stato bello ballare nel capannone montato nel prato: la gente era quella di sempre, fra paesani e turisti, ma il contesto era insolito. Nuovo il posto, surreali i fuoristrada che portavano avanti e indietro quelli troppo pigri per farsi due passi nel bosco, belle le luci e la gente a spasso nel buio. Dopo i boccali cui ho accennato, per scendere in paese ho scelto le gambe, il mezzo di locomozione a me più caro, e ho trotterellato a valle, magari barcollando un poco e forse mettendoci più tempo del dovuto, ma non troppo: per l’indomani avevo in previsione una gita in montagna coi miei, opportuno dormire qualche ora.
Il Monte Bianco visto dal Vallone delle Acque Rosse
 
Così, il giorno dopo, ho sperimentato la bontà del vecchio detto, quello che parla di leoni e coglioni, mentre mi avviavo per le strade del paese, deciso a comprare un panino da mangiare in montagna. Continuavo a posare prima su una gamba e poi sull’altra, in fila al banco degli affettati, non riuscivo a stare fermo sui piedi. Poi la gita, il sole, il sentiero in salita… E come sempre, il momento peggiore è all’inizio, quando ti devi ancora abituare. Ma abituarsi non è sempre uguale, quando hai dormito e non hai passato la notte a buttare giù birra è più facile.
 
Bilancio conclusivo: bella la serata, ancor di più la passeggiata (panorami fantastici, laghetti, la sensazione stupenda del corpo che funziona, nonostante tutto).
 
Un suggerimento: provare a separare, la prossima volta, le due esperienze.

Pubblicato in piccolo spazio pubblicità | Commenti disabilitati su Sylvenoire… dopo la Fest!

Re Mida rischiò di finire suicida, il mondo pure

 

 A furia di trasformare in oro ciò che toccava, cibo compreso, il vecchio Re Mida rischiò di morire di fame.
 Nella valle di San Felix, in Cile, sono stati scoperti enormi giacimenti d'oro e d'argento sotto due ghiacciai. Per sfruttarli, sarà necessario distruggere questi ghiacciai: è l'obiettivo dell'operazione Pascua Lama, condotta dalla compagnia Barrick Gold, multinazionale che vanta Bush padre tra i suoi membri. Il governo cileno ha approvato il progetto, che doveva iniziare nel 2006, ma i contadini della zona hanno ottenuto una sospensione. Distruggere i ghiacciai significa inquinare con arsenico e acido solforico due fiumi oggi importanti per il consumo idrico umano e animale. Naturalmente, agli abitanti della zona non andrà nulla dell'oro estratto, che sarà tutto della multinazionale.
 Su questo preoccupante caso di delirio in fase avanzata di realizzazione è possibile consultare il blog mysterium.blogosfere.
 Circa le conseguenze dello sfruttamento dei giacimenti auriferi sulla salute umana, confronta l'articolo sull'oro di Sipakapa.

Pubblicato in Piazzetta della cittadinanza attiva | Commenti disabilitati su Re Mida rischiò di finire suicida, il mondo pure

Come se fossero immortali…

 Raggiungibile da destra e da sinistra
 20 luglio 2007: varata la riforma delle pensioni. Finalmente il vecchio adagio berlusconiano del “più lavoro per tutti” è stato realizzato. Non un milione di posti di lavoro in più, ma ancora qualche anno di lavoro per chi il posto ce l’ha già. Il tutto al grido di «diamo un futuro ai giovani» che, riferito ai nipotini di Montezemolo, pare perfettamente adeguato. Gli altri, invece, nipoti di uomini meno illustri, continueranno la loro esistenza a contratto, precari fortunati, perché dopo un po’ fare sempre lo stesso lavoro logora, mentre un poco d’incertezza aggiunge “sale” e “mistero” alla vita.
 
E allora vai d’inchiostro rosso! E appuntiamo sopra al calendario un’altra data, quella della notte del 23 luglio 2007.
 
 
PM: Dove si trovava, Professore, la notte del…
 
ROMANO: Zitto, lei, che finiremo col proibire di pronunciare quelle cose che, intercettate, potrebbero finire sui giornali!
 
 
La notte incriminata, il governo Prodi ha presentato il protocollo sul welfare e il lavoro. La legge 30 è rimasta, sostanzialmente, intatta. Cisl e Uil hanno espresso la loro soddisfazione. La Cgil no, ma che importa? Il Presidente del Consiglio (un consiglio che ha tutta l’aria di venire dalla mente di Padoa Schioppa) ha rimproverato Epifani, invitandolo ad abbozzare. E mentre Confindustria si dà ai festeggiamenti (il governo di centro sinistra ha saputo raggiungere obiettivi che forse a Berlusconi erano preclusi), la sinistra di governo si vede ancora una volta battuta.
 Con buona pace del programma dell’Unione (cancellazione dello scalone e superamento della legge 30), com’era già avvenuto in altre occasioni (una per tutte, la messa in discussione delle servitù militari: vedi base di Vicenza).
 
Chissà se la «battaglia d’autunno» promessa da Rifondazione e Comunisti italiani porterà a qualche cambiamento, oltre che alle solite accuse di “radicalità” rivolte agli esponenti di una sinistra fin troppo accomodante, in ogni caso succube delle altrui volontà.
 
Chissà se la base dei partiti cosiddetti non omologati saprà perdonare loro, perché non sanno quello che fanno (però il problema è che non smettono di farlo).
  
E a noi cosa rimane? Il sogno che la panchina della foto si popoli di nuovi pensionati, gente che l’età per la pensione (e la pensione) ce l’ha effettivamente, con la benedizione piena di Roma – di entrambe le sponde del Tevere – e di Bruxelles: gli arzilli settantenni che si ostinano a governare, imponendoci la loro visione del mondo e delle cose.
 
Come se fossero immortali…

Pubblicato in Politica | Commenti disabilitati su Come se fossero immortali…

Soldi pubblici spesi bene

 Chi ha ucciso lo Stato sociale?
 Sto passando l'estate in montagna nella mia regione e la mia regione mi fornisce il materiale per il blog. E' uno scambio quasi commovente! Perché se m'intristisco, leggendo sui giornali quali sono gli ambiti privilegiati della spesa pubblica (parlo della politica nazionale e del dpef), so che posso rifugiarmi nella quiete della provincia, vedere che la Valle d'Aosta, la regione più piccola, ma anche una delle più ricche d'Italia, sa bene come spendere i soldi del contribuente in maniera efficace.
 
 Basta leggere questo articolo di Repubblica
  
 
PS: Aiutare una multinazionale desiderosa di "ristrutturarsi" regalandole 16 milioni di euro per evitare il licenziamento di un centinaio di persone Ecco il grande affare! Un po' come l'assemblamento degli F-35 a Cameri, che consentirebbero di aumentare la clientela delle pizzerie della zona. Ma con 16 milioni, forse uno potrebbe inventarsi qualcosa di meglio, anche per i 100 dipendenti… Ma che dico? In fondo, sono le regole auree del neoliberismo: guai se provi a stanziare i milioni per lo Stato sociale, ma se li butti nelle tasche di qualche grossa azienda perfino la salvezza di 100 posti di lavoro diventa una priorità assoluta.


Consiglio: Se non riuscite ad aprire il pdf, salvatelo sul desktop.

Pubblicato in Politica | Commenti disabilitati su Soldi pubblici spesi bene

Ho tanta voglia di cantare…

 Chissà perché, ma mi ritorna in mente un album di Roberto Murolo, uscito in occasione del suo ottantesimo compleanno, Ottantavogliadicantare, nel quale l’artista duettava con colleghi come Fabrizio De André e Mia Martini.
 Sarà semplicemente questo: ho tanta voglia di cantare.
 Confesso la mia incompetenza a discettare, come di costume, di questo e di quello. Sarà l’estate, l’aria di vacanza, ma ultimamente m’informo poco, leggo poco il giornale, ancora meno capisco quello che succede.
 Le beghe della politica, che è diventata per intero “cosa loro”. La faccia tosta dei governanti, cui non ho più scritto lettere indignate. Le storie consuete di soprusi e schifezze: zero novità.
 Ho letto un bell’articolo di Rossana Rossanda sul manifesto di qualche giorno fa, che dimostra agilmente quanto il problema delle pensioni sia politico e non corrisponda assolutamente a un’emergenza economica. Ma poi ho perso l’articolo, non posso neppure citarlo degnamente. Mi pare dicesse che l’inps non è poi messo male e che il guaio sono i soldi destinati ai dirigenti… Io aggiungerei che la guerra alle pensioni (checché ne dica Beppe Grillo) è semplicemente un tassello della demolizione in corso d’opera dello stato sociale, quella creazione meravigliosa del tempo che fu che costringeva uno Stato a occuparsi dei propri cittadini. Tolto questo compito, infatti, che cosa rimane? La politica estera di D’Alema?!
 Il gioco dell'estate: Confronta anche tu il bilancio dell'Istruzione con quello della Difesa/Offesa!Non ci sono i soldi, dicono: non è mica cattiva volontà. Ma dovrebbero completare la frase, perché altrimenti i soldi ci sono, ci sono eccome. È solo una questione di scelte. Non ci sono i soldi per le pensioni, o per la scuola, o per la sanità, però ci sono quelli per il Ministero della Difesa. Che non li usa per difenderci: li usa per fare la guerra oltremare e per comprare centinaia di caccia bombardieri di nuova generazione in barba all’articolo 11 della Costituzione.
 Ci sono pure i soldi per aiutare una classe imprenditoriale incapace, che gioca in borsa e non produce niente. C’è stato forse un tempo (o bella età dell’oro) in cui il bene dell’impresa coincideva con quello della nazione? Imprenditori che assumevano operai e pagavano le tasse? Oggi, in ogni caso, i nostri eroi delocalizzano: licenziano nel nome della competitività e in cambio pretendono sgravi fiscali!
 Ci sono anche i soldi per pagare la pensione agli onorevoli (a loro sì, come dimostra il conto alla rovescia nella colonna di destra di questa pagina) dopo appena due anni e mezzo di legislatura. Due anni e mezzo di “lavoro” e una pensione che non è certo quella di un cristo comune!
 Allora lo dicano chiaro i “gestori” delle nostre pensioni; completino la frase: «Ci spiace, ma i soldi non ci sono… perché abbiamo deciso di utilizzarli altrimenti!».
 
 E questo spiega perché ho voglia di cantare. Che cosa dovrei fare? Coltivare il sogno che quanto resta della sinistra non omologata lasci il governo? Sperare che qualche pressante argomentazione convinca i prodi di turno a fare retromarcia, almeno sulle cose principali come, chessò, la non accettazione dei dogmi liberisti, o magari la base di Vicenza? Dovrei tentare di spiegare ai mastella della situazione che non è giusto estradare chicchessia verso uno Stato in cui vige la pena di morte, neppure se quello Stato è l’unica superpotenza del mondo? O che le torture non sono non dico democratiche, che non interessa più a nessuno, ma neppure… cristiane?
 I quattro gatti che hanno frequentato il blog nelle ultime settimane avranno notato che mi sono intestardito a dare notizia della mia cara, non-organizzata, Marcia Granparadiso estate. Qualcuno penserà che ho indugiato troppo, che, come si dice altrove, mi ci sono un po’ amminchiato. Ma che altro fare? Che cosa, se non proporre cose? La Marcia, in fin dei conti, è un esempio di qualcosa di diverso: un’esperienza in cui chi vince, vince perché ha vinto e, contento d’aver vinto, si compra la coppa, invece d’aspettarsi un premio! Dobbiamo dare spazio ai nostri sogni e assieme ai sogni alla protesta, trovare i giusti spazi per proporre… Questa, perlomeno, è la speranza che mi strizza l’occhio di nascosto, la speranza di cambiare qualche cosa prima o dopo. Questa è la strada che cercherò di percorrere, nelle presenti pagine, a cominciare d’ora. Ma chiedo aiuto: ognuno proponga qualche iniziativa personale, da condividere con gli altri, per resistere, per costruire il proprio mondo
 Ospito volentieri!


 Il disegno che compare in questo articolo è opera di Giuseppe Scalarini.

Pubblicato in Politica | 1 commento