4 luglio No Dal Molin? Yes, we can!

 
 Leggi anche: Mentre guardate il pelo nell’occhio la trave vi acceca [< nodalmolin.it]
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 L’approvazione
del «pacchetto sicurezza», che reintroduce in Italia alcune misure caratteristiche delle leggi razziali, è oggi l’emergenza maggiore che il nostro Paese deve affrontare, il punto più basso al quale siamo giunti da quando Berlusconi e i suoi amici hanno ripreso in mano le redini del potere. Tuttavia, quasi fuori tempo massimo, voglio spendere qualche parola circa la grande manifestazione che si terrà a Vicenza, domani 4 luglio, contro la costruzione della base americana al Dal Molin. Dico subito che questa volta, con mio grande dispiacere, non potrò essere presente, ma invito di cuore tutte e tutti quell* che potranno a partecipare, perché la vicenda vicentina mostra, più di ogni altro esempio di mobilitazione popolare, la cruda ingiustizia dell’imporre dall’alto, sulla pelle dei cittadini, una struttura e un modello in nessun modo condivisi con la popolazione. La base, a Vicenza, è contestata perché strumento di morte: nonostante Obama sia più simpatico di Bush, infatti, la politica estera statunitense non è cambiata e dalla pista del Dal Molin partiranno, senza che il governo italiano, quand’anche volesse, possa farci qualcosa, i cacciabombardieri che negli ultimi anni si sono macchiati di tanti massacri di civili inermi in Afghanistan e in Iraq. Continua a leggere

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Reato di clandestinità

 
 Hanno introdotto il «reato di clandestinità».
 Se una persona, anche se non ha fatto nulla di male, non ha i documenti in regola non è più una persona: è un clandestino e, come tale, può essere arrestato.
 Questo il significato profondo del «reato di clandestinità». Mai sentito un reato più stupido.
 La Lega festeggia. Bene: il riso fa buon sangue. Stamattina, dal giornalaio, una signora dall’aspetto normale ha comprato Libero e La Padania. Io ho preso il manifesto, chissà se la signora troverebbe normale me.
 Per la prima volta dalla fine del fascismo, in Italia è tornata in vigore una legislazione che preclude il diritto di circolare liberamente, per non parlare dei servizi, a fasce specifiche della popolazione. Non si va contro un’unica etnia, ma si tratta ugualmente di razzismo. Continua a leggere

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Non siamo noi la storia [da FreeGaza.org]

 Firma l’appello a favore dei 21 passeggeri della «Spirit of Humanity»
 Leggi l’articolo di Vittorio Arrigoni su Guerrilla Radio
 
 In assenza
di aggiornamenti sulla vicenda dei 21 attivisti arrestati dalla marina israeliana, mi permetto di ripubblicare, a mo’ di aggiornamento, un articolo tratto dal sito di Free Gaza, che pubblica sotto questa licenza.
 
 Non siamo NOI la “Storia”, Non si Tratta Solo dei Nostri 21 Passeggeri Sequestrati
 
 Mercoledì 01 Luglio 2009 13:22 Scritto da Free Gaza Team
 
 Il 30 giugno le Forze di Occupazione Israeliana hanno abbordato forzatamente la barca Free Gaza, SPIRIT OF HUMANITY, e sequestrato 21 attivisti per i diritti umani e giornalisti mentre si recavano a Gaza per trasportare il tanto necessario materiale da ricostruzione e umanitario. Tra i sequestrati da Israele è la vincitrice del Premio Nobel per la Pace, Mairead Maguire e l’ex membro del Congresso USA, Cynthia McKinney.
 
 Dall’inizio del loro sequestro, decine di migliaia di persone nel mondo si sono mobilitate per chiedere il loro rilascio immediato e incondizionato. Il Free Movement desidera ringraziare tutti coloro che hanno fatto una telefonata, hanno inviato un fax o una e-mail, hanno scritto una lettera, organizzato una dimostrazione in favore dei nostri 21 amici imprigionati.
 
 Con rispetto, ma non è abbastanza. Non siamo noi la vicenda. Continua a leggere

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Israeliani pirati abbordano «Spirit of Humanity»

 Apprendo da Audrey che l’imbarcazione di Free Gaza «Spirit of Humanity», salpata ieri da Cipro col suo carico di aiuti umanitari per rompere l’assedio
(illegale) israeliano contro Gaza è stata bloccata dalla marina
israeliana. Saliti sulla «Spirit», i soldati hanno arrestato i 21
passeggeri – fra i quali la vincitrice del premio Nobel per la Pace Mairead Maguire e l’ex membro del Congresso Usa Cynthia McKinney – e li hanno trasportati in Israele, in una località tenuta segreta.
Seguiranno aggiornamenti; chiedo a tutt* di attivarsi presso
l’ambasciata d’Israele in Italia e presso la Farnesina per chiedere che sia rispettato il diritto internazionale, che i 21 prigionieri siano rilasciati e
che la «Spirit of Humanity» (che tra l’altro dovrebbe riportare in
Italia Vittorio Arrigoni) possa raggiungere, come previsto Gaza.
 
 Leggi l’articolo sul sito di Free Gaza
 
 Indirizzi presso cui attivarsi:
 
 CONTATTARE il Ministro della Giustizia
 tel: +972 2646 6666 or +972 2646 6340
 fax: +972 2646 6357
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Una coppa da Washington

 Leo Doran, vincitore della V Marcia Granparadiso estate
 Ci siamo quasi, due settimane scarse alla sesta Marcia! Nel frattempo
è giunta, da Washington, la foto che dimostra che Leo Doran, il
vincitore della quinta edizione, ha provveduto ad acquistarsi il trofeo
(come prevede il regolamento) ed è quindi a tutti gli effetti
confermato nel suo titolo… Di seguito il testo da lui scritto in
ricordo dell’impresa (l’originale è quello in inglese, la pessima traduzione è
mia).
 
 My participation in last year’s V Marcia Granparadiso Estate was one
of the more memorable expieriences of my summer. Continua a leggere

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Alessandro Robecchi: Meritocrazia in mutande

 il manifesto
 Pubblico,
con la cortese autorizzazione dell’autore, un articolo di Alessandro Robecchi pubblicato sul manifesto di oggi (domenica 28 giugno) sulla meritocrazia nel Paese del papi. Qualche piccola riflessione, scherzosa solo nello stile, per il resto molto amara, sulle recenti vicende che hanno avuto per protagonista l’inquilino di Palazzo Chigi (e di Palazzo Grazioli), assolutamente non liquidabili come questioni personali, perché implicano un mercanteggiare continuo (le mie "prestazioni" in cambio di un posto, magari in lista) che non dovrebbe essere accettato in uno Stato che vuole tutti i cittadini uguali, tutti con le stesse opportunità. Lascio la parola a Robecchi.
 
 Voi siete qui – Meritocrazia in mutande
 
 La cosa tragica di Berlusconi è che persino come barzelletta nazionale arriva secondo. D’accordo, il priapismo ultrasettantenne al potere resta esilarante. Ma la vera barzelletta italiana è un’altra. E’ la famosa “meritocrazia”, invocata un giorno sì e l’altro pure. Merito! Merito! Merito! E’ il mantra nazionale, l’inno, la predica quotidiana. Poi, però, all’apparir del vero, cosa sia il merito in questo paese lo si vede al volo. Basta accompagnarsi a papi, andare a una festa, fare la ola, cantare in coro intorno al tavolo da pranzo “meno male che Silvio c’è” per arraffare un posto in tivù, una candidatura (dalle europee al consiglio comunale), un provino, un  affaruccio, un appaltino. Continua a leggere

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Israele, polizia di frontiera

http://www.youtube.com/watch?v=-EsVsHvKRac

 
 Video scioccante. Guardatelo, dura 44 secondi.
 Mostra come la polizia di frontiera israeliana si comporta con i palestinesi.
 È Haaretz, un giornale israeliano, non palestinese, a fornire la notizia sul suo sito. «Poliziotti di frontiera si sono filmati», traduco dall’articolo, «mentre maltrattavano e umiliavano palestinesi in video pubblicati su You Tube l’anno scorso. In uno di questi un giovane arabo è mostrato su un terreno arido, mentre si schaffeggia. Una voce gli impone di dire, in arabo, «Ti amo, polizia di frontiera» e «Vaffanculo Palestina». Continua a leggere

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