Finirà per sembrare una scusa, ma il tempo mi manca sempre.
In più, non amo scrivere a vanvera (non dico di non averlo mai fatto), perciò prima di fare un post preferisco documentarmi e riflettere.
Di conseguenza, la storia della mia vita religiosa la scriverò un’altra volta (ho ricevuto un’educazione cattolica, lentamente me ne sono allontanato); la voglio raccontare perché mi permette di ragionare su ciò che sta avvenendo nella Chiesa, non certo limitatamente alla questione della pedofilia.
Oggi mi accontenterò di dire che non riesco a capire posizioni come quelle vaticane, volte a coprire scandali che – opportunamente denunciati – non avrebbero su chi crede le conseguenze devastanti che produce l’immagine di una Chiesa distante dai propri fedeli, concentrata perennemente a far altro, dalla cura delle relazioni politiche ed economiche alla rivendicazione di un’etica inventata che non trova riscontro neppure nelle Scritture e non può essere proposta ragionevolmente come assoluta, neanche da parte di chi crede in un Dio eterno e immutabile.
M’infastidisce molto il modo con cui il signor Ratzinger si rivolge alla società, come se tutti condividessero la visione del mondo cattolica, come se i principi di una società laica non fossero scritti a chiare lettere nelle Costituzioni degli Stati democratici. Continua a leggere
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