Il resoconto della 12a Marcia

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Ha vinto Edoardo Piazza, torinese, con l’ottimo tempo di 5h35′, Si tratta probabilmente del vincitore più giovane che la Marcia abbia mai avuto (anche considerando le edizioni autunnali dell’Aicram). L’unico problema è che non gli ho chiesto l’età…

Secondi qualificati, ex aequo, sono Christian Burtolo e Laurent Vicquéry, di Sarre (Aosta), che hanno concluso il giro in 6h55′.

Quarto posto per Mario Badino (così ho l’occasione di parlare di me in terza persona), col tempo – se non sbaglio – di 11 ore e mezza (è un po’ come se Edoardo mi avesse doppiato).

Quinto e ultimo posto per Paolo Summa, che provenendo da Mesagne (Brindisi), è in assoluto il camminante che è giunto da più lontano, appositamente per partecipare alla Marcia. Con un tempo di 11h35′, Paolo si aggiudica la coppa dell’ultimo arrivato, offerta quest’anno da un altro concorrente, Enrico Gensale (Prato), ormai veterano della gara.

I concorrenti sono quelli che vedete schierati sulla linea di partenza nell’immagine di questo post, più Barbara Tutino, che non si vede perché sta scattando la foto. Il cane è il suo, e si chiama Pomina.

I partecipanti alla 12a edizione

Umani:

Mario Badino (Aosta)
Christian Burtolo (Sarre, AO)
Enrico Gensale (Prato)
Andrea Piazza (Torino)
Edoardo Piazza (Torino)
Paolo Summa (Mesagne, BR)
Barbara Tutino (Valontey, Cogne, AO)
Laurent Vicquéry (Sarre, AO)

Altri animali:

Pomina (Valnontey, Cogne, AO)

La partenza è stata sotto la pioggia, poi per fortuna la giornata si è aperta e a quanto pare anche quest’anno si è ripetuto il miracolo: i 35 chilometri del tracciato hanno suscitato più entusiasmo che fatica, grazie alla bellezza dei luoghi e allo spirito della non-competizione.

Come prevede il regolamento, il vincitore ha un anno di tempo per comprarsi la coppa, pena la squalifica.

Aggiornerò ancora questa pagina. Appena riesco. Chi avesse foto della giornata, o volesse pubblicare un breve testo di commento, può inviare il tutto all’indirizzo mariobadino[at]gmail.com.

Cliccate QUI per avere informazioni sulla Marcia Granparadiso estate.

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“Noi”, “loro”…

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Io davvero vorrei sapere che cosa pensano i tanti salvini d’Italia di quei connazionali che vivono e lavorano all’estero. Che cosa pensano dei loro compaesani, dei loro conoscenti, amici e parenti, magari, che non trovando lavoro in patria – o non trovando un lavoro decente, in grado di garantire una vita dignitosa – se ne sono andati altrove… a rubare il lavoro ai tedeschi o agli inglesi!

Io davvero vorrei sapere che differenza c’è tra i “nostri” migranti – quelli del secolo scorso come quelli di oggi – e i “loro“, quelli che in Italia raccolgono ortaggi e cercano di tirare avanti con lavori che “noialtri” non facciamo più.

Migranti intenti a raccogliere pomodori per due soldi, sotto il tallone di padroni e caporali. Migranti uccisi sotto il sole, dal sole del Belpaese.

Migranti alle prese coi malanni e la fatica dei nostri vecchi.

Migranti più fortunati, che guardano le bestie negli alpeggi.

Sono questi i lavori che “loro” vengono a toglierci?

Sono queste le persone che dovremmo respingere, nel nome della difesa delle inviolabili frontiere? Nessun uomo ha il diritto di impedire il passo a un altro uomo. I guai dell’economia ci inducono a temere per il nostro futuro, però dobbiamo chiederci davvero se siamo interessati alla raccolta dei pomodori, a pulire gli anziani, a seguire le mandrie al pascolo. In caso di risposta negativa, perché accanirsi con chi queste cose le fa al posto nostro?

Se i guai dell’economia ci inducono a temere per il nostro futuro, e per il futuro dei nostri figli, chiediamoci davvero se possiamo escludere di dover partire anche noi, un giorno, in cerca di fortuna. E in caso di risposta affermativa dobbiamo domandarci perché a “noi” dovrebbe essere concesso ciò che a “loro” vorremmo fosse precluso.

Perché? Ma è evidente! Perché “noi” siamo noi, non “loro”! Come si fa a mettere “noi” e “loro” sullo stesso piano? Siamo cittadini europei, noi!

Semplice egoismo, dunque. Tutt’al più ammantato di razzismo: “noi” sì, “loro” no, perché, semplicemente, “loro” non sono “noi”.

Ma noi andiamo a lavorare, mica a delinquere!

Io non ho mai visto delinquere i braccianti nei campi di pomodori. Sarà anche capitato, ma non mi sembra sia la regola. E non ho visto delinquere i pastori, su in alpeggio. E se è vero che il «clandestino», chi non ha diritti, può cadere più facilmente nelle braccia della criminalità organizzata, dovete spiegarmi se non è criminale innanzitutto una legge – la Bossi-Fini – che non permette di vivere alla luce del sole, e quindi neanche di essere onesti. O se davvero preferite prendervela con la manovalanza – straniera – anziché con i boss (roba nostrana).

[1. Continua]

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Granparadiso estate: foto con coppa del vincitore della scorsa edizione

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Il 16 agosto si svolgerà la dodicesima edizione della Marcia Granparadiso estate (clicca QUI per sapere che cos’è).

Pubblico la foto inviatami da Carlo Patano, il vincitore dell’edizione 2014. Anche quest’anno il primo classificato ha rispettato quanto richiesto dal regolamento: nella Marcia Granparadiso estate non si paga nulla per partecipare, ma chi arriva primo si compra la coppa da solo…

A breve approfondimenti in vista del 16 agosto.

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C’entriamo niente con la Libia?

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C’entriamo niente con la Libia, che abbiamo contribuito a bombardare?

C’entriamo niente con la Siria? Col Medioriente e l’Africa settentrionale?

C’entriamo niente con l’Europa che si fa fortezza, che erge bastioni volti a respingere i disgraziati?

E con lo sfruttamento, con le guerre che spingono i disgraziati a lasciare la propria casa c’entriamo qualcosa?

Ripubblico una poesia di aprile. Allora i morti di naufragio erano centinaia, oggi “soltanto” decine, ma per l’Europapremionobleperlapace, per i salvini nostrani e per i tanti nonsonorazzistama che infestano i bar e i social del(l’ex) Belpaese, il problema è non farli arrivare, o, se arrivano, chi se li deve tenere, e non se muoiono in mare, né tantomeno per quali ragioni affrontino un viaggio così pericoloso.

SILENZIO

Son morti in 700,
noi non c’entriamo niente.

Ci si prepara e dopo cena s’esce,
la Samp pareggia in casa col Cesena,
forse si va a ballare.

Domani le parole necessarie
a stendere il silenzio sulle vite
saranno pronunciate.

Son morti in 700,
e non c’entriamo niente.

[Mario Badino, 19-20 aprile 2015]

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12a Marcia Granparadiso estate

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Ancora poco e ci siamo! Quest’anno la Marcia Granparadiso estate partirà dai prati di Sant’Orso, a Cogne (Aosta), in prossimità del parco giochi, domenica 16 agosto alle ore 9.00 (ritrovo alle 8.30 per la registrazione e la consegna dell’itinerario).

«A Ferragosto ci si abbuffa, il giorno dopo si smaltisce camminando», questo il possibile slogan di quest’anno, e anche quest’anno la Marcia si snoderà lungo il suo tracciato classico – 35 chilometri – nella Val di Cogne, raccogliendo atleti, meno atleti, camminanti, passanti ignari di tutto.

Non spaventi la lunghezza: la distanza massima da un centro abitato è di un’ora, ragion per cui si può decidere di completare l’itinerario – circolare – o di farne solo un pezzetto, a seconda dei propri gusti e delle proprie energie, anche perché non si paga nulla per partecipare.

La Marcia intende dimostrare che per organizzare un evento non c’è bisogno di uno sponsor, di un’assicurazione o un’iscrizione: è sufficiente trovarsi insieme e partire, l’itinerario alla mano, l’obbligo morale di rispettare il regolamento e il compito di cronometrarsi da soli.

La gara – perché di gara si tratta – è ovviamente non competitiva: correre è vietato e l’unico a sborsare qualcosa è il vincitore, che ha l’obbligo di comprarsi da solo una coppa, pena la squalifica.

Guarda l’itinerario illustrato della Marcia.

Regolamento della gara

1 – Sono ammessi tutti i concorrenti desiderosi di partecipare. È prevista un’unica categoria: non si fanno distinzioni in base al sesso o all’età dei partecipanti.

2 – L’organizzazione è dei partecipanti. Non sono previsti mezzi di soccorso, perciò si declina qualsiasi responsabilità in caso d’incidente. Non è prevista alcuna assicurazione per i concorrenti.

Il percorso è articolato su un numero elevato di chilometri (35, all’incirca) e prevede un dislivello complessivo di un migliaio di metri. Conseguentemente, i partecipanti avranno cura di valutare la propria forma fisica e lo stato di salute prima di partecipare alla Marcia.

3 – Per essere considerati in gara è sufficiente presentarsi alla partenza nell’orario stabilito. Non saranno assegnati numeri o pettorali, ma ogni partecipante riceverà l’itinerario e il regolamento della Marcia.

4 – La Marcia prevede che i concorrenti camminino lungo tutto il percorso. È vietata la corsa. È consentito, al più, trotterellare leggermente quando si affronta una discesa ripida.

5 – Il rispetto dell’itinerario e il cronometraggio dei tempi è affidato alla sportività e all’iniziativa dei singoli partecipanti. Chi imbrogliasse, incorrerebbe, a priori, nel biasimo degli organizzatori, come di tutte le persone oneste e degli amanti dello sport.

In ogni caso, al fine di evitare “inserimenti” irregolari durante la Marcia, al momento della partenza ogni partecipante annoterà il proprio nome su un registro sul quale dovrà indicare, dopo l’arrivo, il proprio tempo e, in caso di mancato completamento del giro, la porzione d’itinerario realmente percorsa.

L’arrivo è situato presso il parco giochi di Cogne, in coincidenza col punto di partenza. Il registro sul quale ufficializzare il tempo e l’ordine d’arrivo, in assenza di un referente al traguardo, sarà disponibile presso lo studio fotografico Fotographerey, a Cogne, in via Cavagnet 33/A (dietro l’hotel Miramonti) o in altro luogo indicato alla partenza.

6 – È prevista una coppa per premiare il primo classificato, la cui scelta e il pagamento sono di competenza esclusiva del vincitore, che dovrà obbligatoriamente far incidere il testo: “12a Marcia Granparadiso estate – 1° classificato – Cogne, 16 agosto 2015” alla base del trofeo. È consentito aggiungere il nome del vincitore.

Il mancato acquisto della coppa comporta la squalifica automatica e la vittoria del secondo arrivato, che a sua volta dovrà provvedere all’acquisto della coppa.

Il vincitore ha dodici mesi di tempo per soddisfare le richieste del presente articolo. Entro tale periodo dovrà dimostrare di aver provveduto all’acquisto, se possibile presentandosi a Cogne, presso il sopra citato studio fotografico, per essere immortalato con il suo trofeo.

In alternativa, potrà inviare una foto digitale che lo raffiguri insieme alla coppa all’indirizzo granparadisoestate[at]gmail.com.

7 – Non sono previste altre forme di spesa e tuttavia, poiché il comitato organizzatore non prevede l’allestimento di punti di ristoro, è consigliabile che ogni atleta provveda a soddisfare le proprie necessità alimentari come meglio ritiene.

8 – Ogni anno il vincitore avrà l’obbligo di scrivere un breve testo, che sarà pubblicato on line all’indirizzo http://mariobadino.noblogs.org/.

È gradita la produzione di testi anche da parte degli altri concorrenti, le cui impressioni saranno pubblicate sul blog.

9 – Non sono previsti limiti temporali: se per finire la Marcia vuoi metterci una settimana va benissimo. Rimane l’obbligo di registrare il proprio tempo, come previsto dall’articolo 5 del presente regolamento.

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I pomodori negli occhi

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Mohamed aveva 47 anni, ed è morto per i nostri pomodori nei campi di Nardò, Lecce.

Perché, come tutti i migranti, era venuto a «rubare» il lavoro, uno di quei lavori che noialtri non faremmo mai: 3,5€ per un cassone di 3 quintali, con una temperatura di 42°C.

Pubblico di seguito la mia poesia «I pomodori negli occhi».

I pomodori negli occhi

Non chiudo più gli occhi senza vederle.

Il sole, la schiena, le mani:
tutto è dimenticato con il sonno;
la branda è precipizio d’abbandono,
crollo pietoso, fuga.

Ma quelle macchie colorate,
fatte di pomodori e luce,
restano impresse sempre,
sul retro delle palpebre.

Mettono fuori il capo appena chiudo.

[Mario Badino, «Barricate!», Edizioni END]

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La spazzatura sta aumentando. Quindi?

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Informo la cittadinanza di Mesagne, Latiano, Oria (e, indipendentemente da dove abitate, suppongo possiate aggiungere il nome della vostra città) che i rifiuti sul ciglio delle strade, in campagna, stanno aumentando.

Ora, o ci riprendiamo il territorio, nel senso che ricominciamo a utilizzarlo, a percorrerlo, a camminare, o andare in bici lungo quelle vecchie strade recentemente trasformate in zone ciclabili;

o cominciamo a rompere le scatole a chi di dovere – oggi ho parlato con… il citofono(!) del commissariato di Mesagne – perché vigili, controlli, investighi, intervenga;

o costruiamo itinerari culturali e turistici per recuperare il nostro territorio;

oppure possiamo tranquillamente immaginare che il futuro più prossimo delle nostre campagne sia quello di enormi discariche.

Pubblicherò altre foto dei rifiuti. Vedrò di parlare con i vigili urbani, come mi è stato consigliato. Proverò a parlarne con altri cittadini. A scrivere articoli, a scrivere ai giornali.

Sappiate sin d’ora, però, che accanto ai calcinacci di qualche piccolo lavoro edile, a sanitari e vecchi televisori, comincio a trovare sacchetti già differenziati: tutta plastica, tutto vetro.

plastica vetro

E francamente mi sembra impossibile che sia il cittadino normale a portare la differenziata in campagna, anziché lasciarla sotto casa nei giorni stabiliti.

Qualcuno sa ipotizzare il perché di quelle buste già pronte per essere riciclate lasciate sul ciglio della strada, e poi magari bruciate (per quanto bruciare il vetro a me non sembri un’idea così intelligente)?

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