È davvero in previsione un collegamento ferroviario tra Valle d’Aosta e Svizzera?
Leggo sul sito Aosta Sera di un’«intesa quadro tra Regione Valle d’Aosta e Governo che individua le opere e le infrastrutture sul territorio regionale» definite di «preminente interesse nazionale». «La giunta regionale, nella seduta di oggi, venerdì 2 luglio, ha approvato l’accordo che, prossimamente, sarà firmato dal Presidente Augusto Rollandin e dai rappresentanti del governo e dei ministeri coinvolti».
Vediamo le opere, dunque.
1) Il «miglioramento delle linee ferroviarie attive in Valle d’Aosta». Mi sembra, più che opportuno, doveroso: un binario unico che attraversa la valle centrale, ancora nessuna elettrificazione. La stessa linea del viaggio inaugurale, nel lontano 1886: allora il carbone, oggi il diesel, ma le migliorie finiscono qua.
2) Il «nuovo complesso funiviario del Monte Bianco che collegherà Entrèves a Punta Helbronner» (costo stimato 144,79 milioni di euro). Non ne so nulla, sospendo il giudizio. Suppongo che 140 milioni si possano usare in molti altri modi, ma non dico niente – per ora – circa questo progetto ritenuto «fondamentale per lo sviluppo economico e del turismo della Valle d’Aosta».
3) Il «completamento della strada statale 27 di accesso al Traforo del Gran San Bernardo per bypassare il comune di Etroubles, la realizzazione di una variante in galleria in corrispondenza del forte e dell’abitato di Bard e la costruzione di una galleria di sicurezza al tunnel del Monte Bianco». Immagino che vada bene, vediamo.
Ho lasciato per ultimo il punto più interessante.
4) «linea ferroviaria Aosta Martigny».
Linea ferroviaria Aosta-Martigny?
Prima che le intenzioni della giunta regionale si chiariscano del tutto e i contrari a certe opere, mastodontiche quanto inutili, siano etichettati, al solito, come «quelli del no», lasciatemi fare qualche domanda.
Lo so, l’idea non è nuova, ma abbiamo davvero bisogno di un collegamento ferroviario tra la Valle d’Aosta e la Svizzera? Che tipo di linea si prospetta? Alta, media o bassa velocità stile trenino turistico? Dove si intende bucare la montagna? Per quale lunghezza? Quali saranno i comuni interessati dall’opera? Quanti viaggiatori si prevedono? O la linea servirà piuttosto per le merci? È un’alternativa ai TIR o la solita torta fatta di lavori milionari?
Vedete bene che non appartengo al «NO» per partito preso. Però rifiuto l’entusiasmo imbecille del sì a tutti i costi. C’è qualcuno in Valle d’Aosta che sta ponendo queste domande? Qualcuno sta rispondendo? Esiste un progetto o dobbiamo pensare alla solita sparata?
E (dal mio punto di vista), soprattutto: qualora dovessimo temere che il progetto non sia una risorsa per la Valle, ma la solita devastazione ambientale in un territorio già altamente snaturato e cementificato, quanti valdostani sono disposti a mettersi in gioco per manifestare la propria, eventuale, contrarietà?
Alla giunta regionale l’onere di convincere la popolazione della bontà, dell’utilità dell’ennesima grande opera. Alla popolazione, per favore, il compito di seguire e valutare attentamente, senza rinunciare a dire la propria opinione, lasciando che il futuro di tutti sia deciso da alcuni, sopra le teste degli altri.