Ripubblico come articolo un commento del dottor Stefano Montanari a questo post. Mentre scrivo queste parole è in corso l’udienza che deciderà se il referendum del 18 novembre è da considerare come legittimo. Speriamo bene…
Il commento di Stefano Montanari:
Ho letto i dibattiti tra “gente comune” a proposito del “pirogassificatore”. Come spesso accade, queste discussioni vengono tenute da non addetti ai lavori con qualcuno che cade involontariamente nell’ingenuità, il che è assolutamente normale e comprensibile. Il peccato originale sta nell’informazione. Mentre le leggi europee sottoscritte anche dal nostro paese e, dunque, leggi italiane a tutti gli effetti, prevedono che prima d’intraprendere la costruzione di opere del genere i cittadini siano compiutamente e oggettivamente informati di tutti gli eventuali pro e di tutti gli eventuali contro del progetto e, in più, che tutti i cittadini e i comitati che si fossero formati vengano ascoltati in proposito, nulla di tutto ciò è stato fatto in Valle d’Aosta. Con un pizzico d’ironia, volendo guardare un ipotetico bicchiere mezzo pieno, possiamo affermare che l’Italia è un paese del tutto omogeneo, con Valle d’Aosta e regioni tradizionalmente dominate dalla Mafia (‘Ndrangheta, Camorra…) in assoluta condivisione di gestione. Se chi propone il progetto fosse tranquillo sulla sua economicità sociale e, soprattutto, sulla sua non nocività, non avrebbe avuto alcuna difficoltà a pubblicare per tempo e fino all’ultima riga tutta la documentazione pertinente, cosa che non risulta essere stata fatta. I pochi dati che vengono fatti trapelare non paiono sostenuti da elementi oggettivi e, ancor più importante, non sono mai stati controllati da enti indipendenti nominati dai cittadini. Dunque, si tratta di dati che potrebbero equivalere alle pretese di un detersivo la cui pubblicità assicura un candore che supera quello ottenuto con tutti i prodotti concorrenti. È ovvio che una situazione simile non può che generare sospetto. E il sospetto si aggrava leggendo le esternazioni di qualche “esperto”, esternazioni che sarebbero sufficienti per squalificare a vita chi ha avuto la faccia tosta di profferirle, coprendolo di ridicolo. Ma il colpo finale, la dimostrazione palese che si sta tentando di fare qualcosa di non propriamente limpido è il tentativo di bloccare un referendum popolare che chiarisca l’atteggiamento dei cittadini, pur imbevuti di informazioni palesemente distorte, nei riguardi del progetto. È evidente che chi aveva intravisto un business bello grasso ora non si sente più così sicuro e tenta una mossa di uno squallore moralmente devastante. Ora non resta che aspettare l’evolversi degli eventi.