Ricevo e pubblico volentieri questa lettera aperta dell’associazione Contramianto e altri rischi Onlus di Taranto. Potrà sembrare strano, nel giro di pochi giorni, un secondo articolo sull’inquinamento nella città pugliese e sulle sue conseguenze sulla salute dei cittadini. Potrà sembrare strano, visto che abito oltre 1000 chilometri più a nord, sulla diagonale sud-est/nord-ovest d’Italia. Ma quella tarantina è, purtroppo, una delle situazioni che meglio evidenziano, in questo sventurato Paese, il vero volto di quel "progresso" che i nostri governanti (tanto i bersani quanto i berlusconi) continuano ad anteporre al benessere reale della popolazione e alla speranza di un futuro non troppo catastrofico per tutto il genere umano.
Al di là delle kermesse internazionali, cui nessuno dovrebbe dar troppo credito (Copenhagen, gli obiettivi europei di riduzione dei gas-serra), c’è sempre una differenza tra chi mette sul piatto del cambiamento almeno le briciole del proprio Pil e chi, invece, come il governo italiano, tira in ballo la tante volte negata crisi economica per chiedere a Bruxelles il permesso d’inquinare di più.
Di questa Italietta, incapace di guardare oltre l’istante successivo a quello presente, la città avvelenata di Taranto assume, purtroppo, la statura di simbolo, attraverso terreni e bestiame contaminati e una presenza probabile di «dosi significative di diossina» nel sangue della popolazione, senza che nessuno si preoccupi ameno di avviare uno studio per verificare la legittimità di questo terribile sospetto.
CITTADINI IN MARCIA
SIANO LE ISTITUZIONI AD AVVIARE UNO STUDIO SCIENTIFICO PER LA RICERCA DELLA DIOSSINA NEL SANGUE DELLA POPOLAZIONE DI TARANTO E PROVINCIA
Taranto, 4 gennaio 2010
Al Presidente della Giunta Regionale Puglia On. Nichi Vendola
All’Assessore Regionale Politiche della Salute Puglia Prof. Tommaso Fiore
Al Presidente dell’Amministrazione Provinciale di Taranto Dott. Gianni Florido
Al Sindaco della Città di Taranto Dott. Ippazio Stefano
Al Sindaco della Città di Statte Angelo Miccoli
Al Direttore Generale dell’ARPA Puglia Prof. Giorgio Assennato
Al Direttore Generale della ASL di Taranto Dott. Domenico Angelo Colasanto
Oggetto: Attivazione di uno «Studio di ricerca della diossina nel sangue della popolazione di Taranto, Statte e area jonica».
I quantitativi di diossina immessi nell’aria di Taranto e provincia e la contaminazione dei terreni e del bestiame, ma anche di taluni alimenti, inducono a ritenere che la popolazione possa aver assorbito negli anni dosi significative di diossina e che la presenza e i livelli della stessa possano essere individuati nel sangue attraverso un adeguato studio scientifico.
Rimaniamo ancora perplessi come tale ricerca non solo non sia stata ancora attuata ma non venga neanche proposta a livello istituzionale per dare risposte, quantomeno dovute, all’intera cittadinanza.
In altre aree del Paese a rischio diossina, come Brescia e Mantova, sono state avviate da diversi anni indagini nel sangue della popolazione per ricercare la presenza e i livelli della sostanza incriminata, e tali indagini hanno costituito una prima base su cui lavorare per avviare successive azioni sanitarie, qualora ritenute necessarie.
Il caso da inquinamento produttivo di Taranto e provincia non solo richiede, per la storia industriale nota, una adeguata attenzione ma l’impegno della ricerca scientifica dovrebbe essere maggiore in ordine all’effetto moltiplicativo degli altri numerosi inquinanti industriali che hanno svolto una sinergica azione insieme alla diossina.
L’urgenza della ricerca esige un’immediata risposta degli organi in indirizzo ai quali chiediamo di concretizzare la richiesta dello Studio di ricerca della diossina nel sangue della popolazione di Taranto, Statte e area jonica.
Vi invitiamo a non aspettare oltre avviando da subito un confronto costruttivo con tutti i soggetti sociali per condividere insieme gli obiettivi e i contenuti della ricerca.
Diamo da subito la disponibilità della nostra associazione a partecipare alle iniziative che vogliate adottare coinvolgendo esperti in ambito sanitario.
Certamente non rimarremo indifferenti rispetto al perdurare di un insostenibile immobilismo istituzionale preannunciando azioni decise per accelerare le indagini sanitarie in oggetto.
Sull’argomento leggi anche:
Inquinanti industriali: lettera aperta dell’associazione Contramianto e altri rischi di Taranto
Taranto: cordate alla diossina