Un brindisi di pura felicità per la vittoria di Giuliano Pisapia a Milano (e per la sconfitta della pessima Moratti) e per quella di Luigi De Magistris a Napoli. Forse ora qualcosa cambierà, innanzitutto per queste due città e poi – chissà – per tutto il Paese.
Non ne faccio una questione ideologica: con Pisapia e De Magistris non hanno affatto vinto le mie idee (io sono di sinistra, dopotutto), ma almeno abbiamo due sindaci onesti e mediamente progressisti – il che è già molto.
In bocca a lupo a tutti e due, perché ora comincerà il difficile: lo scontro quotidiano con la ‘ndrangheta a Milano e con la camorra a Napoli, innanzitutto. Gli interessi delle lobby d’affari e la monnezza da cominciare finalmente a riciclare e a ridurre.
E ora, regalo d’inizio mandato, un simpatico ammonimento: per cambiare veramente occorre andare fino in fondo, il che può comportare tutto, anche il martirio. Cadrete rovinosamente dal vostro piedistallo il giorno in cui vi accontenterete di fare meglio di come facevano o avrebbero fatto “quegli altri”.
A noi cittadini, se vogliamo continuare a lottare, spetta ora partecipare in massa ai referendum del 12 e 13 giugno, perché le decisioni non vanno prese sopra la testa dei cittadini.