Martedì prossimo il Parlamento italiano voterà la fiducia al governo Berlusconi.
Se la metà di ciò che si sente in giro è vera, il governo non cadrà, grazie alla “campagna-acquisti” del premier.
Mi hanno detto che un parlamentare costa 500mila euro.
Mi auguro che si tratti di illazioni e che il Parlamento italiano voti secondo coscienza.
Mi auguro che martedì questo regime finisca.
In caso contrario che cosa faremo da martedì in poi? Il pressing sull’esecutivo, come quello sul ministro Gelmini per quanto riguarda la “riforma” della scuola, non può e non deve finire.
Si accettano proposte di modi originali e creativi per esprimere la propria indignazione nel caso in cui Berlusconi continui a occupare palazzo Chigi. Il blog pubblica volentieri.
Per quanto mi riguarda, penso che passerò il pomeriggio di mercoledì a distribuire qualche centinaio di volantini in versi.
Abito in una piccola città.
>>> Naturalmente non servirà a nulla, ma spedire un’e-mail ai presidenti dei gruppi parlamentari e ai parlamentari “indecisi” per chiedere di non dare fiducia a Berlusconi non costa molto: giusto un clic.
Martedì è giornata di mobilitazione. Sono a Roma e sarò in piazza, perchè come diceva qualcuno (tempo fa, quando anche con le canzoni si diceva qualcosa…) la libertà è partecipazione.
Sul dopo… Se il Governo non cadrà, aldilà di ogni dichiarazione trionfalistica che ci aspetterà ad usum citrulli, comincerà una via crucis.
Fatta di debolezza dell’esecutivo.
Terribile soprattutto per il paese. Terribile in un momento di crisi economica e del lavoro come questo.
Il problema vero è che B. sa che nel momento in cui cadrà dalla vetta del potere sarà un re nudo, che rischia la galera.
Il problema vero è che l’opposizione a sinistra è messa peggio di lui.
Un saluto, Audrey 🙂
Sì, quello è il problema vero!
io credo che Berlusconi non cadrà. Oltre alla sua campagna acquisti, c’è da dire che i finiani sono quello che sono: “ondivaghi” per non essere subito querelata!, IdV risente di personaggi strambi e pure ignoranti (vedi Micca al posto di Toti, ma vabbé… la storia è un optional!), il piddì non si può certo dire che faccia opposizione e la sinistra, quella vera, non è in parlamento… e poi c’è l’appoggio della chiesa ed il fatto che a confindustria e soci l’unica cosa che interessa è che la crisi la continuiamo a pagare noi, non come si chiama il presidente del consiglio… e cmq a TUTTI i gruppi fa comodo che i propri parlamentari percepiscano la pensione, poverini, con tutta la fatica che hanno fatto… ragionpercui prevedo altre lacrime ed altro sangue.
Secondo me la sinistra vera ed il sindacato serio dovrebbero proclamare uno sciopero generale nazionale, e noi continuare ad urlare il nostro dissenso… fino ad arrivare alla corte di giustizia europea.
Ciao. Bel blog, te ne copierei almeno mezzo… 🙂
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