Giornata mondiale dell’acqua

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Oggi è la Giornata mondiale dell’acqua, bene comune per eccellenza eppure bene oggetto di tante attenzioni da parte dei privatizzatori di tutti gli schieramenti, nonostante l’esito del referendum che in Italia ne ha ribadito la natura pubblica.

Riflettere sui beni comuni è sempre più necessario, considerato che le “cure” proposte dai più contro la crisi passano attraverso la privatizzazione/svendita sempre più spinta di ciò che è indispensabile alla vita delle persone.

Promettono meno tasse, meno spesa pubblica (come se uno Stato non dovesse spendere a vantaggio dei cittadini, ma mettere i soldini nel salvadanaio, magari per pagare l’inetersse dell’interesse sul debito), il tutto condito con qualche simpatica operazione pubblicitaria, ma beni comuni e stato sociale sono più che mai sotto attacco.

Riflettiamo su questo, oggi 22 marzo, Giornata mondiale dell’acqua. E diamo un’occhiata a chi la pensa in maniera diversa.

Ripubblico la mia poesia «Diluvio», piena di acqua e privatizzazioni.

Diluvio

Dice Noè che ha l’arca
e che si salverà dal brutto tempo,
mentre noi resteremo tutti zuppi.
Ha pure cominciato a radunare
animali randagi:
l’ho visto litigare col leone
che non voleva cedere lo scettro.
«Povero pazzo!», dico,
e penso al tempo in cui stimavo il vecchio
per la sua posatezza.
Contro il diluvio servono riforme,
altro che imbarcazioni!
«Riforme condivise»,
ha chiesto ieri il Capo dello Stato:
meno diritti e Stato, più mercato.
Oggi le prime gocce.
Il Parlamento ha trasformato in legge
l’ennesimo decreto:
aiuti e sgravi per chi fa gli ombrelli
e per i fabbricanti di gommoni
anche il cavalierato del lavoro.
In solidarietà con i piccioni
di San Marco, il Consiglio dei Ministri
si riunirà a Venezia.

[Mario Badino, 8 ottobre 2012]

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