Uno dei temi oggi più in voga (almeno fino alla messa in onda del prossimo “distrattore”) è il cosiddetto scandalo «Raiset». Questo mi induce a pubblicare, nonostante il grande ritardo, la cronaca dell’incontro con Giulietto Chiesa, giornalista e parlamentare europeo, tenutosi lo scorso 9 novembre all’espace populaire di Aosta. Si tratta, in particolare, della presentazione del film e del libro Zero, attenta ricostruzione degli attacchi dell’11 settembre 2001 negli Usa, che pone l’accento sulle incongruenze e le menzogne della versione ufficiale dei fatti. L’argomento (informazione e bugie) è quanto mai attuale, anche perché nel corso della serata l’autore avanza alcune proposte concrete per “guarire” la tivù italiana.
Il film non ha la pretesa di spiegare cos’è accaduto davvero; si “limita” a smascherare le bugie raccontate dal governo americano. Ascoltando Chiesa, ad esempio, restiamo stupefatti nello scoprire che, nel sito dell’FBI, Osama Bin Laden figura sì nell’elenco dei ricercati, ma non per l’11 settembre: è accusato di essere il mandante di alcuni attentati più vecchi, presso ambasciate americane nel mondo. Il motivo è semplice e lo spiega la stesso FBI: per quanto riguarda gli attacchi al World Trade Center, «there is no evidence». Vale a dire, non ci sono prove. Ma sulla base di un’accusa non provata la più grande democrazia del mondo ha dichiarato due guerre.
Secondo la versione ufficiale, il crollo delle Torri gemelle andrebbe addebitato all’impatto dei due aerei, combinato col calore dell’incendio che si è sviluppato subito dopo. Nel film ascoltiamo un superstite che, al momento dello scontro, si trovava sei piani sopra il punto della collisione. Per lasciare l’edificio e salvarsi, racconta, ha attraversato la zona dell’incidente. Ma com’è stato possibile attraversare una zona che oggi viene definita un inferno di fuoco? Forse qualcuno ci ha mentito, anche perché le spiegazioni ufficiali non rendono conto di alcune strane esplosioni prodottesi in piani molto più bassi di quelli colpiti dall’aereo. A giudicare dalle tracce di zolfo rilevate, potrebbe essere stata impiegata Termite, un esplosivo capace di portare in poco tempo l’acciaio alla sua temperatura di fusione. Una temperatura che il semplice incendio di carburante non consentirebbe in alcun modo di raggiungere.
Non esistono prove neppure del fatto che i dirottatori ufficiali siano effettivamente saliti sugli aerei. Molte incongruenze, in proposito, sono state rilevate dalla relazione finale della Commissione d’Inchiesta americana.
L’11 settembre, infine, ha aperto la strada a un modo nuovo di concepire la politica estera. E Giulietto Chiesa profetizza per il 2008 una nuova guerra, quella contro l’Iran, accusato di volersi dotare dell’arma atomica. Jhon Bolton, ex ambasciatore Usa all’Onu, ha dichiarato che gli europei perdono troppo tempo: l’Iran vuole la bomba, ma la pazienza americana non durerà più di un anno. La guerra è in fase di preparazione, ma non sarà una guerra d’invasione: saranno bombardati 1600 siti, senza mettere a terra un solo uomo. «Trasformeremo l’Iran in un buco nero», è il commento del Centro Nixon in proposito. Ma l’Iran reagirà. Teheran ha già annunciato che in caso d’attacco per prima cosa bombarderà le petroliere del Golfo persico. Si preannunciano inverni freddi, così la guerra per il petrolio diventerà inevitabile anche per le nazioni europee.
Intanto, la Commissione straordinaria sul Riscaldamento globale dell’Unione europea ha lanciato l’allarme sulle conseguenze di un sistema produttivo basato sul petrolio. O tutti i Paesi del mondo si metteranno d’accordo per cambiare il loro modo di vita, oppure resterà l’opzione due, la guerra, volta a eliminare fisicamente i concorrenti. Milioni di persone devono rendersi conto del punto in cui ci troviamo e iniziare a difendere il proprio territorio. Dobbiamo fermare, dice Chiesa, questo sviluppo, perché è uno sviluppo suicida. A questo proposito, serve una televisione che dica la verità. E questa è una proposta concreta per Chiesa, che intende destinare i proventi del film alla realizzazione di una tivù satellitare indipendente.
Il parlamentare giornalista dice di aver già preso contatto con i principali professionisti della tivù: tutti si son detti entusiasti e disponibili a partecipare all’idea di una televisione libera. Chiesa intende obbligare il duopolio Rai-Mediaset a confrontarsi con un avversario vero, capace di proporre un prodotto nuovo, non omologato. L’intento è quello d’instaurare un circolo virtuoso, che concorrerebbe a trasformare (in meglio) anche i canali esistenti. Si prenda il caso del telegiornale: per l’appuntamento cardine tra informazione e cittadini, Chiesa immagina un’edizione serale delle 21.30, mezzora dopo la fine del Tg2. Il nuovo telegiornale sarà diviso in due parti: nella prima si mostrerà che cos’hanno detto gli altri notiziari. Nella seconda parte si aprirà il giornale vero e proprio, dettando la “vera” agenda politica e informativa della giornata. Dopo un po’, anche la Rai sarebbe costretta a smetterla con la cronaca nera e con pagine politiche fatte di commenti di parlamentari cucite fra loro, per tornare a fare informazione.
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Però se buttano giù il ripetitore di Gimillian, io mi incazzo !!!
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Caro Mario, il tuo BLOG sta diventando ogni giorno più popolare !!!
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