Cittadino consumatore

 La stazione di Vercelli

 Da piccolo
volevo fare l’imprenditore, perché leggevo le storie di Zio Paperone.
 Da piccolo parlavo di politica con mia nonna, che era ferocemente anticomunista, perciò pensavo che, se avessi votato, anch’io mi sarei «turato il naso», e avrei votato DC.
 Da quasi piccolo credevo che le crisi economiche si affrontassero spendendo. Sono sempre stato un po’ sprecone e quando spendevo mi dicevo che in quel modo aiutavo l’economia. Gli adulti mi guardavano incerti se c’ero o se ci facevo.
 Da quasi piccolo mi dicevo che si sarebbe dovuta inventare un’azienda che, concretamente, non produceva nulla, ma di cui tutti avrebbero voluto le azioni. Soltanto dopo sarebbe arrivata la bolla della new economy.
 Oggi sono le persone adulte a dire di spendere, spendere, spendere; sennò l’economia non si rimette in moto.
 La new economy è stata sepolta e (forse) si ritorna a un concetto di mercato meno finanziarizzato, dove hanno importanza le solide realtà produttive.
 Il nuovo mito è la moralizzazione di questo mercato (Alitalia ci spiega che è soltanto una farsa).
 Oggi anch’io sono adulto, ma non invito più a spendere. Continuo a razzolare male, a essere sciupone, ma credo che questa crisi economica di cui tutti parlano sia un’occasione da non sprecare per fissare nuovi obiettivi.
 Si parla tanto di crescita sostenibile.
 La crescita indefinita del Pil non è sostenibile.
 La crescita indefinita del Pil è un atto criminale.
 Le risorse del pianeta non sono illimitate. Le condizioni dei lavoratori devono contare più dei dividendi degli azionisti.
 In tutto il Parlamento non c’è una sola forza politica nemica della crescita.
 NON VOGLIO morire consumista.

Questa voce è stata pubblicata in Piazzetta della cittadinanza attiva, Politica. Contrassegna il permalink.

4 risposte a Cittadino consumatore

  1. lilli scrive:

    ciao, mario auguri questo complebianno … non è stata la quota di iscrizione che mi ha fermato, ma la caduta della mia gattina dal quarto piano con conseguente frattura del femore…. e allora un augurio da casa ciao lilli
    uff spero di aver scritto nello spazio giusto…era qui per gli auguri?

  2. Mario scrive:

    Era l’articolo prima, ma a benissimo… Mi dispiace molto per la gattina: dal quarto piano? Spero che si rimetta presto… Conto di pubblicare la lettura musicata di stasera sul blog, non appena capisco come si fa… Noi ci vediamo a scuola.

  3. licenzafissa scrive:

    forse non moriremo consumatori, perchè sarà già stato tutto consumato…o meglio sconsumato! cioè consumato fino alla follia.
    purtroppo nel trabocchetto del consumo per far girare l’economia ci casca il 99% della gente, perchè è un ragionamento che in teoria fila. In pratica però è un po’ diverso, perchè se si consuma molto, come è successo comunque negli ultimi decenni, i grandi profitti vanno a pochi, e il popolo rimane comunque a bocca asciutta.
    speriamo che almeno si colga l’occasione della crisi per cambiare un po’ mentalità e tornare ad essere un po’ più legati al soddisfacimento dei bisogni primari, e lasciare perdere per un po’i bisogni secondari e terziari che ci hanno sempre spacciato come fondamentali…

  4. Mario scrive:

    Può darsi che la crisi ci aiuti a ottenere un po’ di giustizia sociale, ma la crescita è sempre l’obiettivo di chi ci comanda e questo rende molto difficile un cambio di paradigma. Eppure, al di là delle ingiustizie sociali (sempre più marcate), corriamo il rischio (tutti, anche i più ricchi) di finire le risorse e di distruggere il pianeta. Chissà se la crisi ci porterà a riflettere anche su questo, ma ho i miei dubbi, visto che già la utlilizzano per dire che non valgono più i limiti imposti alle industrie dalla difesa ambientale…

I commenti sono chiusi.