Un’epidemia chiamata sicurezza

 lo straniero
 Secondo il senato della Repubblica, denunciare un paziente come clandestino è un diritto del medico italiano.
 Secondo il senato della Repubblica, ciò non vuol dire minare alla base il diritto alla salute per le donne, gli uomini e i bambini sprovvisti di permesso di soggiorno.
 Noi ti curiamo, dice il senato della Repubblica: ti denunciamo dopo.
 Ma, per non correre il rischio, migliaia di persone si troveranno a trascurare malattie anche gravi. Accetteranno di convivere con mali che potrebbero curare, grazie al senato della Repubblica; o si rivolgeranno a strutture diverse da quelle sanitarie: magari curanderos, cerusici improvvisati e santoni. Per non parlare delle donne che decideranno di interrompere la propria gravidanza. E naturalmente, come spesso accade in questo Paese, la malavita potrà cercare la sua fetta di business. Grazie al senato della Repubblica.
 Il disegno di legge che si occupa di queste cose verte, ci dicono, sulla sicurezza. La sicurezza dei cittadini. Ma quale sicurezza può derivare dal favorire la persistenza delle patologie infettive, quindi delle possibilità di contagio? Dall’abbattere la prevenzione proprio presso le categorie di persone più facilmente colpite? Si rischia di trasformare i già crocifissi immigrati in untori. A quando la riapertura dei ghetti? O magari dei lazzaretti? Berlusconi lo faccia e avrà almeno un primato da vantare,
tra le nazioni occidentali, per la sua povera Italia.
 
 [Sul tema salute, leggi l’intervista ad Aldo Morrone, direttore dell’ospedale San Gallicano di Roma, sul manifesto del 6 febbraio]
 

 Non è finita!
 
 L’articolo 46 del lungimirante ddl sicurezza istituzionalizza le
ronde, o «libere associazioni di cittadini per la tutela del territorio». C’è mancato poco che gli dessero le armi (poco per davvero, giusto un emendamento del Pd), ma io che non sono un writer e non sono neppure “abbronzato” preferisco lo stesso non incontrarle la sera. Anche perché temo che la Lega possa concedere l’appalto a qualche simpatico giovanotto di estrema destra, dal cuore – lui sì – “abbronzato”.
 
 Lo stesso ddl prevede altre primizie: tutti i barboni dovranno essere schedati, attraverso l’istituzione di un registro nazionale tenuto dal Viminale, e sarà reintrodotto il reato di oltraggio a pubblico ufficiale. Anche nel mondo del web, come accennato, si prospettano tempi bui: saranno oscurati i siti internet ritenuti «pericolosi», non si sa bene per chi e in base a che criterio. Assieme ai siti che inneggiano alla mafia, al terrorismo o alla violenza, potrebbero essere chiusi anche quelli che esprimono liberamente idee diverse da quelle di chi comanda. Leggetevi questo

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2 risposte a Un’epidemia chiamata sicurezza

  1. luciano scrive:

    no allo sbarramento elettorale al 4%. No agli accordi con
    Berlusconi. PD=PDL

  2. Mario scrive:

    A parte la L, sono d’accordo. 😀
    Che dire, luciano? Hai ragione, il problema è che dobbiamo trovare le forme e i modi per reagire. Intanto, alle europee bisogna votare, stavolta (anche se continua a non esserci granché da scegliere). Ci sono poi le manifestazioni (ancora per un po’) e gli scioperi (anche quelli chissà fino a quando). E poi c’è la necessità di diffondere le idee… Però certe cose fanno cadere le braccia!

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