Dello sporco, intollerabile razzismo

 È aggressione genocida, ma i giornali la chiamano offensiva
 di Giulietto ChiesaMegachip
 
 Il Golia israeliano ha dimostrato ancor una volta come intende trattare il Davide palestinese: massacrandolo. Bilancio dell’aggressione: oltre 400 morti tra la popolazione civile, oltre mille feriti. Caccia e missili contro kalashnikov. Raffinatezze tecnologiche contro povera gente inerme. Adesso si sentirà il solito coro: ma Hamas tirava i razzi su Israele. Probabile, anzi vero. Bilancio dei razzi palestinesi: un morto. Si dirà che la contabilità dei morti è cosa miserabile. Ma andatelo a spiegare alle mamme che hanno perso i loro figli nel bombardamento del Golia aggressore. Andatelo a spiegare ai palestinesi che si sono visti portare vie le loro terre e che adesso non possono neanche più vederle perché sono dietro a un muro. Ma, per noi europei, civilizzati e (ancora per poco) vincitori, esiste solo un muro, quello di Berlino, da ricordare fino alla nausea. Si dirà che Hamas è organizzazione terrorista. Ma aveva vinto le elezioni. Bisogna spiegarselo. Si dirà – per spiegarselo – che i palestinesi sono cattivi e antidemocratici, mentre gli israeliani sono buoni e democratici. Cioè si fara del razzismo. Dello sporco, intollerabile razzismo.
 
 Leggi anche:
 La mattanza di Gaza/Dobbiamo rompere i coglioni
 Gaza bombardata: più di 200 morti. La testimonianza di Vittorio Arrigoni (Guerrilla Radio)


 L’articolo di Giulietto Chiesa è tratto dal sito Megachip – Democrazia nella comunicazione, che pubblica il proprio materiale sotto una licenza Copyleft.

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4 risposte a Dello sporco, intollerabile razzismo

  1. Vittorio scrive:

    Giulietto Chiesa e´un falsario professionale, anche per i missili di Hamas dimentica di dire che i primi due bambini ammazzati sono state colpiti da missili di Hamas, ed erano due bambini palestinesi. Questi criminali annullano la tregua, sparano missili sui civili e trovano pure dei sostenitori, come il falsario sopracitato. E´una vergogna !

  2. Mario scrive:

    Vittorio, la tregua, tutto sommato, ha retto. I missili di Hamas sono una cosa endemica, non puoi pensare di tenere un milione e mezzo di persone in una striscia di terra in cui ce ne potrebbero stare comodamente solo 100 mila. Non puoi pensare d’impedire a queste persone libertà di movimento. Non puoi pensare di tenerle sotto embrago (di tutto, anche di viveri e medicinali) e poi stupirti se qualcuno tira i missili. La verità è che lo avrebbe fatto qualunque popolazione, sbagliando, sia chiaro, ma lo avrebbe fatto. E la responsabilità prima di questo, come la responsabilità degli israeliani (e non) ammazzati dai razzi nel sud d’Israele è in primo luogo di chi ha il potere e potrebbe tranquillamente mettere fine a un contenzioso che si alimenta non per l’irriducibilità di Hamas, ma per la mancanza di volontà da parte di Tel Aviv di concedere alcunché ai palestinesi. Due Stati per due popoli, s’era detto. L’Onu ha fatto varie risoluzioni che dovrebbero imporre a Israele confini diversi dagli attuali e il rientro dei profughi palestinesi. Perché Israele non le rispetta? Tre morti israeliani non possono valere 300 morti palestinesi, molti dei quali assolutamente lontani da Hamas o comunque dal desiderio di lanciare razzi. Se anche volessimo accreditare l’idea di una «risposta» israeliana, dovremmo dire che tu mi hai rigato la macchina e io, per vendetta, ho bruciato la tua. Non c’è possibilità di mettere sullo stesso piano le bombe, per nulla intelligenti, d’Israele e i missili (ciechi anche questi) di Hamas. Molti anche in Israele si rendono conto di ciò che sta accadendo (sul manifesto di oggi Jeff Halper, storico pacifista israeliano, direttore del Comitato isreaeliano contro le demolizioni delle case – Icadh). Se non ti piace Giulietto Chiesa perché è comunista, o perché ha fatto il film sull’11 settembre in cui parla di un complotto dell’amministrazione americana (ma a vederlo nasce più d’un dubbio), ti rimando a un articolo di Vittorio Arrigoni, che proprio ora si trova a Gaza, accanto ai cadaveri, impegnato a testimoniare questa guerra e a donare il sangue per i feriti. Guarda le immagini contenute in questo link:
    http://guerrillaradio.iobloggo.com/…php?eid=1757
    ecco gli effetti delle bombe israeliane: bombardare un formicaio umano e poi parlare di operazioni chirurgiche! Questo non mi porta a dire che i morti israeliani sono di serie B, semplicemente che non c’è proporzione alcuna tra la devastazione indotta dal «piombo fuso» degli israeliani e le uccisioni – terribili anch’esse – determinate dai razzi palestinesi. Però in occidente chiamiamo gruppo terrorista Hamas e consideriamo Israele «la sola democrazia del medioriente». Il governo di Tel Aviv (o quello di Washington) avrebbero la chiave per far cessare ora la violenza (ripristinare la giustizia) e non lo fanno. La colpa è loro. E ormai i morti sono più di 300 persino per Rai2.

  3. Abdel Nur scrive:

    Un saluto di Pace.
    Mi permetto di inserire il link ad un appello per una settimana di digiuno per la popolazione di Gaza. Ti ringrazio fin d’ora per l’ospitalità.
    http://aljihadalakbar.splinder.com/…uno+per+Gaza

  4. Mario scrive:

    Ho letto il tuo articolo e sono convinto che si tratti di un’iniziativa giusta. Non credo che aderirò al digiuno, non sono mai stato capace di digiunare (il che significa – anche – che ognuno ha le sue forme specifiche di protesta), eppure la cosa mi tenta perché, sicuramente, di fronte all’orrore avverto «il peso della tragedia morale e materiale del popolo palestinese, nonché la [mia] specifica responsabilità di cittadino europeo», come dici tu. Ospito volentieri l’appello sul blog e continuerò a raccontare ciò che succede a Gaza.
    Un saluto di Pace anche a te!

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