Contro l’inceneritore ad Aosta: tutt* in piazza il 22!

 RIMANDATA ANCORA…
 Aosta, Palazzo regionale
 «Gli
Innamorati di Aosta non vogliono l’inceneritore! Perché minaccia la
salute; perché spreca risorse economiche che potrebbero essere
impiegate in modo più utile; perché snobba la raccolta differenziata;
perché conferisce alla città un’immagine deleteria per il suo sviluppo
turistico; perché l’inceneritore è una soluzione vecchia e inutile. E
puzza!»

 [dal comunicato stampa degli Innamorati di Aosta]

 

 «Vedere chiaro, volere vivere»
è il motto che campeggia sulla fiancata del Palazzo regionale ad Aosta.

 Eppure, come gli habitués del blog ben sanno, la giunta regionale della Valle d’Aosta ha deciso di costruire un inceneritore a Brissogne, a due passi dal capoluogo regionale.
 Come forse è noto, l’intera Valle d’Aosta ospita all’incirca 120 mila abitanti, del tutto insufficienti a produrre i rifiuti necessari a cibare il «mostro».
 Ragion per cui, dal momento che l’inceneritore va fatto
lo stesso, i nostri amministratori hanno deciso di bruciarvi l’intera discarica regionale, che contiene un po’ di tutto. È la
prima volta che
una cosa del genere viene proposta in Europa.
 Perché l’inceneritore fa male alla salute è spiegato qui.
 In più, anche dal punto di vista economico, la termovalorizzazione è una scelta perdente.
 Per sensibilizzare la popolazione e protestare contro il progetto regionale, gli Innamorati di Aosta hanno previsto la performance artistica «No! Inceneritore No!», al grido «Che l’estro artistico non serva solo per decorare i salotti!», da tenersi in piazza Chanoux sabato 22 novembre, dalle 10.30 alle 11.30.
L’iniziativa consiste nel presentarsi in piazza vestiti di nero col
cuore rosso (simbolo degli Innamorati) cucito sul petto e una maschera
da teschio a coprire il volto.
 Sono necessarie dalle 10 alle 20 persone almeno, che si posizioneranno una accanto all’altra, creando un filo nero sul quale viaggerà, di mano in mano, il messaggio «L’inceneritore brucia anche te».
L’iniziativa prevede un costo individuale di 7 euro per il materiale.
Se sei curioso di sapere o hai già deciso di partecipare, scrivi a Patrizia Nuvolari (
notabene.ao@virgilio.it).

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4 risposte a Contro l’inceneritore ad Aosta: tutt* in piazza il 22!

  1. Eliolibre scrive:

    Complimenti ai valdostani. Alza il morale sapere che anche nel profondo Nord ci siano realtà tanto combattive. Purtroppo nella mia Valtellina non si muove una foglia, la destra più becera e reazionaria domina ovunque e lo sconforto sembra aver colto quel poco di proggressimo che era rimasto dopo che i leader della sinistra hanno pensato bene di distruggere ogni forma di opposizione.
    Hasta la victoria siempre!

  2. Mario scrive:

    A quanto credo, la resistenza non è facile soprattutrto perché vediamo (ed è davvero sconfortante) tanta gente che sembra non interessarsi a ciò che le accade attorno. Non si muove una foglia, come dici. Una cosa forse collegata a questa è il fatto che, quando ci sono realtà di lotta, spesso non se ne sa niente. Ho detto altrove della Valle d’Aosta come luogo misterioso, di cui non si parla mai nel resto d’Italia. Io di cosa accada in Valtellina non so niente… Se ti capita di scriverne, ospito volentieri le tue notizie e in cambio ti mando le mie… Ciao

  3. Eliolibre scrive:

    Quì succede di tutto, Intendo tutto lo schifo possibile. Politici, istituzioni, professionisti ed imprenditori che fanno quello che vogliono nella più totale impunità. Quando vengono presi con le mani nel sacco tutto viene messo a tacere e ad ogni tornata elettorale aumentano i consensi. Mi sono battuto per molti anni contro queste carogne, pagando un prezzo altissimo perchè sono in grado di renderti la vita molto dura, ora comincio a pensre che sia tempo perso, il livello di sottomissione ha raggiunto livelli tali da non far pensare a nessuna possibilità di riscatto. Per questo sto preparandomi a lasciare l’Italia per tornarci solo per le vacanze.

  4. Mario scrive:

    Sembra che parli della Valle d’Aosta… Ho letto il commento qualche giorno fa e mi son detto che è un peccato che le persone migliori, quelle che non accettano la «sottomissione» se ne vadano via. Poi, proprio ieri, ho pensato che questo Paese fa veramente schifo. Forse la sentenza sul G8 di Genova ha contribuito all’amarezza… Forse ero stanco… Diciamo che ho ancora voglia di vedere come andranno le cose, magari d’impegnarmi, di lottare. Ma mi vergogno del mio Paese, questo sì… Non avrei mai pensato di trovarmi d’accordo con Carla Bruni!

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