Speciale elezioni Valle d’Aosta 25 maggio/8 giugno 2008

Uno scorcio della Valle d'Aosta
 Dal momento
che gli amici di oscuroscrutare sono stati così gentili da "lanciare" la notizia che domenica prossima in Valle d’Aosta ci saranno le elezioni regionali (una notizia che oltre i confini valligiani di solito
passa inosservata), mi sento in dovere di fornire un po’ di materiale all’incaut* navigante extravaldostan* che, seguendo il link, si fosse perso in questi lidi. La doppia data del titolo (25 maggio/8 giugno) è data dalla possibilità del ballottaggio.
 
 La foto che correda l’articolo raffigura uno scorcio della Valle di Cogne.
 


 
 Rimando agli articoli:
 
 
Elezioni regionali in Valle D’Aosta (mio), dove fornisco alcune informazioni sulla Valle, governata da 30 anni dallo stesso partito, l’Union Valdôtaine.
 
 Siederà in Consiglio? Una strana storia (dal sito di VdA Vive), sull’inelegibilità del Presidente della Regione, Luciano Caveri, oggi presente in lista.
 
 Elezioni regionali Valle d’Aosta 25 maggio/8 giugno 2008 (dal sito degli Amici del Vallone di Comboé), che legge le elezioni valdostane in una prospettiva particolare, quella di chi tenta di preservare un angolo di montagna ancora incontaminato, Comboé, dalla costruzione di una strada poderale che avrebbe l’unico scopo di raggiungere un alpeggio di proprietà del comune di Charvensod (Aosta).
 
 Elezioni regionali 2008: Confronto programmi elettorali inerente alla gestione dei rifiuti in Valle d’Aosta (dal sito del Comitato Rifiuti Zero Valle d’Aosta), che contiene la posizione dei vari partiti sulla costruzione di un inceneritore a Brissogne (Aosta).
 
 La piccola Aosta, ricca Cuba del granturismo (di Curzio Maltese, pubblicato su Repubblica), che spiega alcune cose forse poco note sull’«isola felice».
  
 Vorrei concludere con un appello agli elettori, affinché non sia cancellata anche in Valle d’Aosta, dopo le tante batoste subite, una sinistra in grado di costruire un’alternativa. E ne approfitto per rilanciare parte di un commento di Lorella Vezza (ex Renouveau) a questo articolo, secondo la quale l’Arcobaleno, in Valle d’Aosta è «l’unica vera forza che ha dimostrato coerenza e moralità! Infatti si
tenta in tutti i modi di farli apparire come il partito del no, quelli
che non vogliono fare nulla, quelli che si oppongono a tutto! E’ vero
Carlo, Elio, Dina, Sandro, Ugo [consiglieri regionali e personaggi di spicco dell’Arcobaleno VdA, ndr] non hanno mai ammiccato, hanno sempre
detto chiaramente quello che pensavano senza sconti. Questo in Valle
d’Aosta non è permesso!».
 
 Naturalmente, accolgo (e pubblico) volentieri riflessioni e commenti.
 

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6 risposte a Speciale elezioni Valle d’Aosta 25 maggio/8 giugno 2008

  1. Lorella Vezza scrive:

    Il mio intervento, non è forse posizionato nel posto giusto! Ma il 23 maggio è una data importante: l’anniversario della morte di Giovanni Falcone, della moglie Francesca Morvillo e degli uomini della scorta Antonio Montinari, Rocco Di Cillo, Vito Schifani. Credo che anche in Valle d’Aosta sia doveroso ricordare.
    Tutte queste persone sono morte perchè credevano nella possibilità di sconfiggere la mafia, in primis Giovanni Falcone.
    Noi non siamo la Sicilia, da noi la gente non viene colata nei pilastri, i bambini non vengono strangolati per vendicarsi dei padri, ma la gente viene comunque vessata e ridotta in condizioni di sudditanza dal potere.
    Oggi 23 maggio riflettiamo sull’esempio di Falcone e adattiamo una famosa frase pronunciata da JFK “non pensate cosa l’America può fare per voi, ma pensate cosa Voi potete fare per l’America”, pensiamo, per una volta, cosa noi valdostani possimo fare per migliore la nostra regione, per renderla più pulita, più onesta, più trasparente, più democratica. Per riprenderci in mano il nostro presente e mettere le basi per un futuro migliore.

  2. Mario scrive:

    Grazie, Lorella, tutto vero. In più sarebbe il caso di ricordare come la Valle d’Aosta, insieme al Piemonte, sia la regione del nord Italia in cui il tasso d’infiltrazione della ‘ndrangheta è più alto. Se qui le cose in generale funzionano, non possiamo mai dare per scontate le nostre certezze e non bisogna mai abbassare la guardia. Ricordo poi che per l’anniversario dell’uccisione di Peppino Impastato era stato lanciato un appello a ricordarlo, dedicandogli vie e piazze d’Italia. Mi piacerebbe invitare l’amministrazione pubblica valdostana a fare altrettanto…

  3. Lorella Vezza scrive:

    Al peggio non c’è mai fine!
    I valdostani si sono espressi, hanno votato liberamente (?) e hanno dato vita al 13° consiglio regionale.
    Credo di peggio non potessero votare,si salva solo Carmela Fontana, l’unica persona che credo, perchè la conosco personalmente, cercherà di fare veramente opposizione.
    Ripeto quello che ho detto in un altro intervento: il vero tessuto malato non è quello politico ma è l’elettorato.
    Povera, poverissima Valle D’Aosta!

  4. Mario scrive:

    Sono stato via con la scuola 5 giorni. Ho accompagnato gli alunni della mia scuola nella provincia di Latina per i giochi della gioventù. Come insegnante di lettere non potevo certo esimermi. Non ho più potuto curare il blog e sono un po’ in difficoltà, ora. Ma tornerò quanto prima, per commentare le elezioni regionali, e anche tutto ciò che sta succedendo in questi giorni in Italia. Che dire, Lorella: è più malato l’elettorato o il corpo politico? A me sembra che sempre più gente sia contenta, tanto contenta di come vanno le cose… Perciò mi sa che hai ragione tu. Bisogna cominciare a fare resistenza, insinuare il dubbio, diffondere altre idee. PS: Ho notato che nella zona di Latina (già Littoria) tanta gente non si fa un problema a ricordare i “meriti” di Mussolini. In fin dei conti è questo il paese in cui viviamo.

  5. Lorella Vezza scrive:

    Mi fa molto piacere che tu parli di resistenza, di lavorare per migliorare questa Valle.
    Come tu ricordi spesso, io, sono stata la coordinatrice di Renouveau e ho cercato in tutti i modo di denunciare, di dare vita a un partito nuovo, sicuramente commetendo degli errori, ma ho cercato di costruire qualcosa di alternativo. Sono giunta alla conclusione che qui sono talmente poche le persone che credono in un mondo pulito che non so più se ne valga la pena di lottare.
    Io sono uscita da Renouveau, e ora posso dirlo senza problemi -primo non l’ho mai fatto per paura di danneggiare la coalizione del galletto – perchè mi sono resa conto che sono semplicemente una massa (pochi sono le persone intellettualmente pulite rimaste forse 3) di riciclati dell’U.V., con gli stessi obbiettivi e che usano gli stessi mezzi. Arvat (eminente rappresentante di V.D.V.) lo aveva affermato a Donnas ” bisogna cambiare il burattinaio non il sistema” e infatti………
    Avevamo un giornale critico, politico e chiaro, Chatrian e banda hanno fatto di tutto per far si che E. Andrione, P. Morise e S. Brunodet lasciassero il loro incarico con il cambio del coordinatore. Volevano che gli articoli venissero inviati al coordinatore per essere valiati e verificare se si potevano o meno pubblicare e dovevano essere in linea con il pensiero moderato della nuova dirigenza. Questa a casa mia si chiama CENSURA e poco si unisce alla volontà di rinnovamento. La decisone di fare lista unica con VDV il primo passo verso la fusione dei due movimenti e poi forse al ritorno alla casa madre (UV) di tutti, è passato al coordinamento con il voto degli assenti.
    Alla luce di questo e di tante altre piccole e grandi questioni mi sono resa conto che nulla era possibile fare per proporre una nuova stagione politica in Valle 4e che il mopvimento che avevo creduto veramente innovativo era stato voluto da chi aveva perso la sedia per motivi di assestamenti correntizi all’interno dell’UV.
    L’Arcobaleno, l’unica voce critica, non è più rappresentata in consiglio……questo lo hanno deciso i valdostani……Vorrei ricordare che per difendere la loro libertà in Tibet ci sono monaci che perdono la loro vita, noi qui siamo alla presistoria, qui non si perde la vita,bastava votare! Ma si perdevano i favori, le prebende, i posti di lavoro clientelari e via discorrendo….
    Pensiamoci vale la pena di lottare per queste persone, forse non lo farebbe più neanche E. Chanoux!

  6. Mario scrive:

    Sarà un lavoro lungo, una battglia culturale. In Valle d’Aosta non succede nulla di così diverso da ciò che succede altrove: la tendenza a buttarsi sulle piccole comodità è diffusa. Ahinoi!

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