Elezioni regionali in Valle d’Aosta

 Aosta, Palazzo regionaleMi vergogno un poco
ma, a meno di una settimana dalle elezioni regionali della Valle d’Aosta, che
si terranno domenica prossima, ancora non ho scritto nulla. Pensavo di fare uno
«Speciale elezioni», come quello che avevo preparato per le politiche e invece
sono stato sommerso d’impegni. È vero che, quando vai a guardare in casa tua,
quando tizio e caio assumono i contorni di persone in carne e ossa, ti senti un
po’ in imbarazzo. Ti spiace l’attacco personale, non lo senti appropriato al
tuo stile. Parlare (o anche ospitare) qualche amico che si è candidato non ti
sembra bello. Dare indicazioni di voto non è proprio conforme allo spirito di uno
spazio che si vuole libero. Però non posso dimenticare alcune cose: che vivo in
una regione nella quale da 30 anni governa sempre lo stesso partito
, ad
esempio. In un’intervista rilasciata al giornalista di Repubblica Curzio
Maltese
, il Presidente della Regione, Luciano Caveri, ha commentato questo
fatto domandandosi: «Perché la gente dovrebbe smettere di votarci, perché si è
stancata di stare bene?
». E ha aggiunto, all’indirizzo degli eventuali
detrattori: «Vadano a raccontarlo ai comuni del Canavese, che da anni chiedono
l’annessione alla Val d’Aosta
». La risposta di Caveri è fin troppo ovvia, nella
sua verità. La realtà locale, per molti versi, «funziona», tanto da apparire anestetizzata,
come le notizie del TG3 Regione. La nostra piccola patria è un’isola felice e
ciò che accade fuori dai confini (oltre le colonne d’Ercole di
Pont-Saint-Martin
) riguarda un altro mondo.

 
 
Eppure, in 30 anni di
governo
(neanche sempre negativo, voglio dirlo) tante cose potevano essere
fatte e non lo sono state. Chi mi diceva che la Valle d’Aosta possiede una
rete di strade poderali di forse 2 mila chilometri
? Potresti attraversarci l’Italia,
più o meno. Però l’unica linea ferroviaria, quella che porta a Chivasso e di lì
a Torino o a Milano, ha un binario solo, non è elettrificata e richiede due ore
di viaggio
per fare 100 km
(Torino) oppure tre ore e un cambio a Chivasso per raggiungere
Milano. Sono anni che si parla di un raddoppio, dell’elettrificazione,
addirittura di proseguire la linea fino in Francia o in Svizzera. Invece si
pensa di fare una nuova strada poderale per raggiungere un alpeggio
nell’incantevole vallone di Comboé
. Ad esempio.

 
 
Cartellone della vergognaEppure, non tutti gli isolani sono
felici.
C’è chi fa notare (io, ad esempio) che gli stessi partiti di
maggioranza
che oggi chiedono il voto dei cittadini per governare ancora la
regione appena qualche mese fa, in occasione del referendum propositivo del 18
novembre
(il primo in Italia), invitavano i valdostani a restarsene a casa, a
disertare le urne perché i quesiti proposti (e presentati perché legittimati
dalle firme dei cittadini) non avevano «senso». Tra i vari referendum «insensati»
c’era quello che chiedeva l’abolizione delle tre preferenze dalla scheda
elettorale
. Oggi c’è chi accusa il partito di maggioranza di nutrire clientele
e di controllare che l’indicazione di voto sia stata rispettata proprio
verificando le combinazioni delle preferenze. Io non posso accusare
chicchessia, ma mi domando allora perché non avesse senso promuovere la
preferenza unica
. Ai tempi del referendum, in un incontro all’espace populaire
di Aosta, un esponente del fronte dell’astensione (in questo momento non
ricordo chi fosse) aveva proposto di ovviare al problema, senza abolire le tre
preferenze, riunendo tutti i voti dei piccoli comuni in un unico posto, prima
di contarli
. Poteva essere una soluzione, ma non mi risulta che ciò sia stato
fatto.
 
 La faccio breve. Di motivi per invocare
un ricambio (e un’alternativa vera: non voglio dare indicazioni di voto, ma
tanto chi mi segue può immaginare per chi sto, visto che non mi schiero con la
maggioranza, né con la destra, né con il PD) ce ne sarebbero molti altri, ma
non voglio farla lunga. Mi limiterò a ricordare un argomento non irrilevante di
questa campagna elettorale
, vale a dire la posizione assunta dai vari partiti
sull’inceneritore
, o termovalorizzatore, di Brissogne, che dovrebbe non
soltanto smaltire i rifiuti futuri dei valdostani, ma addirittura quelli
passati
, bruciando l’intero contenuto della discarica regionale. Sarebbe la
prima volta, in Europa e nel mondo, che si ricorre a una soluzione del genere,
e le conseguenze sulla salute della popolazione sarebbero terribili, come
dimostrano numerosi studi epidemiologici
.
 
 Insomma, qualche cosa l’ho detta. E
siccome un editoriale a firma di Luca Mercanti, pubblicato sulla Gazzetta Matin in edicola ieri, ha pronosticato la
scomparsa del locale Arcobaleno (sull’onda dei risultati nazionali), invito
tutte e tutti a smentire la previsione
.
 
 E così dicendo, alla fine, la mia
indicazione l’ho data.

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7 risposte a Elezioni regionali in Valle d’Aosta

  1. licenzafissa scrive:

    Luca Mercanti: ma chi è sto gufo?

  2. Lorella Vezza scrive:

    Ho letto con attenzione la Tua analisi sulla situazione attuale nella Petite Patrie, se posso, vorrei fare alcuni commenti.
    Il vero problema della Valle d’Aosta non sono i politici che la governano, ma, gli elettori. Vi sono valdostani che criticano il malgoverno, le cose che non vanno bene, il clientelismo, ma non tanto perchè sono metodi scorretti e sbagliati, ma per il fatto che loro non ne possono usufruire!
    Quando, una famoso Presidente della regione era nelle patrie galere (non faccio nomi perchè ho già una querela sulla testa) molti valdostani inseguivano il segretario personale per sapere quando l’Innominato sarebbe uscito perchè doveva dargli delle risposte, dei posti di lavoro, dei contributi, a chi importava perchè fosse in prigione? Chi si indignava? ma sempre noi! I soliti che credono in un mondo pulito.
    Con un simile parterre credo sarà difficile cambiare la faccia politica alla Valle.
    La linea politica soft, poi, che si è voluta seguire non credo pagherà ne in termini di numeri ne in termini di credibilità. Abbiamo un PD che si sta sempre più spostando al centro, i valori della sinistra, e, non dico estrema sinistra, dove sono finiti? RV e VDV vogliono rappresentare il nuovo, ma dove stanno le novità? Il Coordinatore di RV cita addirittura la sua militanza unionista sino al 2005 sul suo curriculum elettorale! In mezzo a tutto questo emerge l’Arcobaleno! L’unica vera forza che ha dimostrato coerenza e moralità! Infatti si tenta in tutti i modi di farli apparire come il partito del no, quelli che non vogliono fare nulla, quelli che si oppongono a tutto! E’ vero Carlo, Elio, Dina, Sandro, Ugo non hanno mai ammiccato hanno sempre detto chiaramente quello che pensavano senza sconti. Questo in Valle d’Aosta non è permesso!
    Qui la libertà di stampa, di parola, di espressione sono solo un bel elenco scritto sulla sabbia!
    Nessuno si indigna se un candidato unionista ha avuto delle condanne, nessuno si indigna se via il padre si candida la figlia (molto più piacente devo dire) se via il padre il figlio diventa assessore,se un assessore deve lasciare il suo incarico in giunta per aver favorito gli affari di famiglia e non da le dimissioni da consigliere!
    Con questa situazione abbiamo delle speranze?
    Non lo so! Forse sono diventata pessimista! Ma concordo che l’unica vera speranza che abbiamo per non ridurre la nostra regione in un mucchio di macerie è votare con convinzione un raggio colorato che appare in cielo dopo un temporale!

  3. Mario scrive:

    Ringrazio per i commenti. Lorella, ho citato il tuo nello Speciale elezioni VdA.

  4. Lorella Vezza scrive:

    Grazie per la considerazione!

  5. licenzafissa scrive:

    Riepilogo regionale
    Sezioni 150 su 150
    LISTE ( n° Voti, % su voti di lista, seggi)
    IL POPOLO DELLA LIBERTÀ 7.826, 10,65%, 4 seggi
    STELLA ALPINA – UDC – VALLÉE D’AOSTE 8.370, 11,39%, 4 seggi
    FEDERAZIONE AUTONOMISTA – FEDERATION AUTONOMISTE 4.536, 6,17%, 2 seggi
    UNION VALDÔTAINE 32.614, 44,39%, 17 seggi
    VDA VIVE RENOUVEAU 9.170, 12,48%, 5 seggi
    ARCOBALENO VALLÉE D’AOSTE 4.120, 5,61%, 0 seggi
    PARTITO DEMOCRATICO 6.841, 9,31%, 3 seggi
    Elettori 102.567
    Votanti 76.178 74,27%
    Totale Voti Validi 73.477
    Totale Schede Bianche 771 1,01%
    Totale Schede Nulle 1.932 2,54%
    Totale Generale 76.178

    …W l’imperateur! W auguste!
    …evidentemente ai valdostani va tutto bene così.
    fra gli elettori della coalizione del galletto, i veri complimenti e grazie infinite ai magnifici 76 che hanno contribuito a cancellare Arcobaleno dal consiglio regionale, optando per il “voto utile” a favore di PD e Renouveau
    …W la democratie!

  6. Lorella Vezza scrive:

    Al peggio non c’è mai fine!
    I valdostani si sono espressi, hanno votato liberamente (?) e hanno dato vita al 13° consiglio regionale. Credo di peggio non potessero votare,si salva solo Carmela Fontana, l’unica persona che credo, perchè la conosco personalmente, cercherà di fare veramente opposizione.
    Ripeto quello che ho detto in un altro intervento: il vero tessuto malato non è quello politico ma è l’elettorato.
    Povera, poverissima Valle D’Aosta!
    Renouveau è la copia dell’UV infatti sono stati eletti chi? Morelli che nell’UV non avrebbe avuto la candidatura, Chatrian era troppo giovane per avere la candidatura e Cerise che era stato trombato nell’UV. Se me ne sono andata un motivo c’era. Il vento del rinnovamente era finito da un pezzo. Non esprimo giudizi su R.Louvin e A. Bertin con cui non ho interagito. Morelli dice faremo un’opposizione moderata! Io non credo neanche che la facciano! Spero di essere smentita dai fatti, ma penso che la maggioranza sia di 28 e non 23.
    Di sicuro l’alleanza del galletto ha portato voti solo ai cosidetti autonomisti.
    Gran brutto segno…………ho già una denuncia sulla testa per cui non dico altro!

  7. Mario scrive:

    Grazie a licenzafissa per i risultati (nei giorni scorsi io non c’ero). Grazie a Lorella per il commento. Meno grazie ai valdostani per aver contribuito alla “normalizzazione” del paese, quella che piace a Ratzinger, facendo fuori l’Arcobaleno dal Consiglio e optando per la governance a tutti i costi. Hanno optato per un tizio che si fa chiamare Imperatore (l’altro, almeno, si accontenta di Cavaliere e Presidente), hanno pensato che 30 ininterrotti di governo dello stesso partito siano una cosa normale…

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