Er popolo cojone

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Che cosa penso esattamente della situazione attuale (gli attentati di Parigi, la guerra al terrore, la guerra in Siria, la guerra in generale) l’ho detto QUI. Il contributo di oggi mi è stato suggerito (senza che lo sapesse o sappia) da una collega, che nel gruppo Whatsapp della scuola (non credevo che avrei mai utilizzato la “parola” Whatsapp nel blog, ma le fonti mi piace citarle sempre) ha pubblicato una poesia di Trilussa del 1914, giusto all’inizio della prima guerra mondiale.

Sono versi che mettono in evidenza quanto anch’io mi sforzo di ripetere: si fanno e disfano le alleanze, si finanziano ora gli uni, ora gli altri attori delle guerre, a beneficio di interessi diversi, sempre, da quelli dichiarati: si mettono avanti le fedi e gli ideali per nascondere che distruzione e stragi avvengono, banalmente, «per un matto che commanna», indossi esso la divisa nera dei terroristi, oppure la giacca e la cravatta.

Trilussa (1914)
La ninna nanna de la guerra

Ninna nanna, nanna ninna,
er pupetto vò la zinna:
dormi, dormi, cocco bello,
sennò chiamo Farfarello
Farfarello e Gujermone
che se mette a pecorone,
Gujermone e Ceccopeppe
che se regge co le zeppe,
co le zeppe d’un impero
mezzo giallo e mezzo nero.
Ninna nanna, pija sonno
ché se dormi nun vedrai
tante infamie e tanti guai
che succedeno ner monno
fra le spade e li fucili
de li popoli civili.
Ninna nanna, tu nun senti
li sospiri e li lamenti
de la gente che se scanna
per un matto che commanna;
che se scanna e che s’ammazza
a vantaggio de la razza
o a vantaggio d’una fede
per un Dio che nun se vede,
ma che serve da riparo
ar Sovrano macellaro.
Chè quer covo d’assassini
che c’insanguina la terra
sa benone che la guerra
è un gran giro de quatrini
che prepara le risorse
pe li ladri de le Borse.
Fa la ninna, cocco bello,
finchè dura sto macello:
fa la ninna, chè domani
rivedremo li sovrani
che se scambieno la stima
boni amichi come prima.
So cuggini e fra parenti
nun se fanno comprimenti:
torneranno più cordiali
li rapporti personali.
E riuniti fra de loro
senza l’ombra d’un rimorso,
ce faranno un ber discorso
su la Pace e sul Lavoro
pe quer popolo cojone
risparmiato dar cannone!

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Una risposta a Er popolo cojone

  1. vortallow scrive:

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